L'acido mandelico per la cura della pelle
La sua fama nei trattamenti cutanei è dovuta ad uno dei ricercatori che ha collaborato allo sviluppo di retin-A: per quanto è affermato da lui stesso, l’acido mandelico è uno dei migliori nutrienti per la pelle e proprio per questo motivo ha davanti a se delle ottime prospettive future.
In particolare quest’acido rappresenta un’appropriata base per una vasta gamma di problemi della pelle e non solo: riesce a curare l’acne e le rughe e con più precisione è efficace anche nella cura di acne in soggetti di età adulta. Uno dei principali vantaggi legati a questa tipologia di acido è dovuto al suo più alto grado di sicurezza su qualsiasi tipo di pelle, a differenza di acido glicolico o tretinoina infatti può essere tranquillamente applicato anche su carnagioni scure, mentre anche solo il 5-10% di altri acidi può innescare un’iperpigmentazione nella pelle più scura.
Uso dell'acido mandelico
Come detto l’acido mandelico produce ottimi risultati nel trattamento d’acne: può migliorare la pustolosa infiammatoria, comedonica e l’acne papulare; per di più ha dimostrato di essere efficace persino di fronte ai casi in cui altri tipi di medicinali o persino antibiotici non sono stati in grado di agire. I risultati possono essere visibili già pochi giorni dopo l’inizio del trattamento sulla pelle. Numerosi studi hanno dimostrato che oltre alla cura dell’acne, l’acido mandelico offre altri significativi vantaggi per la pelle danneggiata.
Tra gli effetti ed i benefici dovuti all’azione dell’acido mandelico rientrano:
- Iperpigmentaizone: in genere un utilizzo costante e graduale di acido mandelico porta ad ottenere notevoli miglioramenti per quanto riguarda una pigmentazione anomala della pelle. I miglioramenti sono stati registrati in particolare per casi di: melasma, iperpigmentazione post-infiammatoria e lentiggini. L’uso dell’acido è molto utile dal momento che aumenta l’efficacia dei trattamenti della pelle anche nel caso in cui siano affiancati altri prodotti.
- Rughe e linee sottili: allo stesso modo dell’acido glicolico, la trama della pelle migliora visibilmente pochi giorni dopo o al più dopo poche settimane, dall’inizio del trattamento a base di acido mandelico. Il risultato raggiunto dura nel tempo, continuando per un periodo che va da alcuni mesi sino a raggiungere persino un limite di alcuni anni.
- Antibiotico: l’acido mandelico si differenzia dagli altri acidi alfa-idrossi poiché è l’unico a godere anche di una sua naturale azione antibiotica.
- Rinnovamento cutaneo: oltre ad avere un’azione antibatterica, l’acido opera sulla pelle rompendo il legame tra le cellule morte e danneggiate ancora presenti sulla pelle e portando oltre a ciò ad un aumento del tasso di ricrescita cellulare. Questa rappresenta una delle più importanti azioni dell’acido dato che elimina le cellule danneggiate della pelle, causa della formazione di rughe e di altri problemi legati alla salute della pelle. In conclusione il risultato ottenuto è riassunto da una pelle più flessibile, liscia e dal tono più uniforme.
Perché usare l’acido mandelico
La struttura molecolare dell’acido mandelico è più grande rispetto quella dell’acido glicolico, il che lo rende ancora più tollerabile da parte della pelle. Nonostante la sua minore irritazione, l’acido mandelico è in realtà più forte di quello glicolico.
Le qualità antibatteriche dell’acido aiutano a combattere ed eliminare i batteri che portano alla formazione di acne e grazie alle sue proprietà esfolianti il problema della congestione è tenuto a debita distanza. Durante il trattamento dell’acne, la chiave per il raggiungimento di risultati ottimali consiste nell’uso di prodotti e creme a base di acidi alfa-idrossi in generale, dato che sono tutti accomunati dalla loro proprietà esfoliante degli strati superficiali delle pelle ed allo stesso tempo sono noti per quanto riguarda la stimolazione del rinnovamento cellulare negli strati che si trovano alla base di essa senza provocare ulteriormente danni come un eccessivo peeling superficiale; non è assolutamente vero che un prodotto più forte porti a risultati più rapidi: un peeling eccessivo può non essere così gradevole e può persino portare a danni causando la congestione sulla superficie della pelle e per finire potrebbe aggravare in questo modo l’acne. È meglio eseguire un trattamento meno aggressivo applicando l’acido spesso ed in piccole dosi piuttosto che mettere a rischio la propria pelle tentando una cura con un prodotto super forte ed in conseguenza dannoso. L’uso regolare di acido mandelico migliora le condizioni della pelle poiché essa può nel frattempo beneficiare dell’azione antibiotica caratteristica dell’acido.
L’avvio di un trattamento peeling è preferibile che sia iniziato con un’applicazione minima solo per 2-3 giorni, in modo da osservare eventuali irritazioni o disturbi. Il primo segno evidente del trattamento sarà relativo alla pelle che risulterà più ruvida e secca, ma questa è una prassi normale dovuta alla pelle morta che si raccoglie in superficie. Durante questa fase è bene evitare l’uso di creme dal momento che si potrebbe verificare una congestione. È possibile introdurre nuovamente il siero non appena i segni del peeling saranno scomparsi. Sfaldamenti superficiali minori possono essere placati con un uso regolare di scrub viso esfoliante. È importante mantenere la superficie della pelle il più pulita possibile, libera dalle cellule morte che l’acido ha eliminato. Pertanto è consigliato associare anche la pratica di un’esfoliazione meccanica quale la microdermoabrasione, il panno in microfibra o lo scrub. Il processo di esfoliazione meccanica è differente da quello dell’esfoliazione acida poiché quest’ultima agisce sul livello alla base dell’epidermide e rinnova attivamente la pelle. Benché l’esfoliazione meccanica non possa portare allo stesso risultato, resta comunque molto importante per quanto riguarda la rimozione di detriti sulla superficie della pelle.
Diversi tipi di pelle reagiscono in modi diversi: è importante regolare l’intensità e la frequenza di utilizzo dei prodotti in base alle proprie esigenze, facendo sempre attenzione ad un’eccessiva desquamazione. Per fare un esempio per alcune persone un utilizzo di acido mandelico con una concentrazione del 10% per 2-3 volte alla settimana è sufficiente, per altri invece è necessaria un’applicazione giornaliera con il 15% della concentrazione acida.
Specialmente nel caso in cui non si è abituati ad usare prodotti con acidi alfa-idrossi, inseguito alle prime applicazioni si potrebbero avvertire lievi bruciori e/o arrossamenti.
Nel caso in cui osserviate proprio questi piccoli problemi, procedete con un’applicazione del prodotto in maniera graduale, iniziando solo con una tipologia di prodotto e applicandolo non quotidianamente, ma a giorni alterni per le prima due settimane, per poter poi passare ad un regime più sostenuto con l’introduzione delle restanti creme e passando ad un’applicazione giorno per giorno. Nel caso in cui il bruciore o gli arrossamenti ciò nonostante non cessino, interrompere subito il trattamento. Così come tutti i prodotti a base di alfa-idrossi acidi, anche quelli basati sull’acido mandelico necessitano di un aiuto per la protezione della pelle da parte di una crema solare.
Effetti e controindicazioni delle creme e prodotti a base di acido mandelico
L’uso di creme e prodotti in generale contenenti questi acidi non comporta effetti collaterali se affiancato all’utilizzo di altri prodotti ad uso topico, anzi il loro utilizzo è ideale in quanto possono aumentare la penetrazione dei principi nella pelle; l’unico particolare al quale si deve prestare attenzione è legato ai probabili segni di irritazione. Si consiglia di alternare l’applicazione di prodotti a base di acidi, variando ad esempio la marca o la tipologia di crema applicata.
Ad ogni modo è sempre bene stare attenti e non fare un uso eccessivo di alcuno di questi prodotti.