Cause dell’artrosi cervicale:
Degenerazione dei dischi e dei speroni ossei. Nei bambini e nei giovani adulti, i dischi intervertebrali hanno un elevato contenuto di acqua, però man mano che invecchiamo essi incominciano a disidratarsi ed a indebolirsi. Queste summenzionate fasi danno luogo ad un assestamento, (o un collasso), degli spazi del disco e comportano la perdita in altezza di quest’ultimo.
Per spiegarvi meglio tenete presente che vi sono delle faccette articolari (tipi di articolazioni che permettono al rachide di fare i movimenti) che col passare degli anni incrementano la loro pressione, ed iniziano a deteriorarsi. Questo deterioramento fa si che la cartilagine (tessuto connettivo che riveste e protegge le articolazioni) si consumi completamente, generando uno sfregamento osseo.
Per compensare tale perdita il nostro corpo fa crescere delle escrescenze di tessuto osseo (osteofita), a ridosso delle faccette articolari (in moda da sostenere le vertebre).
Più avanti però tale eccessiva crescita, chiamata sperone osseo, può restringere lo spazio del canale vertebrale, con compressione delle radici nervose (stenosi).
Fattori di rischio che possono essere cause della spondilosi cervicale:
1 - Traumi, stiramenti
La spondilosi cervicale è più comune nelle persone che hanno riportato delle lesioni al collo. Tale trauma potrebbe essere legato a stress meccanici localizzati legati allo svolgimento di attività ricreative, come ad esempio il trasporto di una tavola da surf poggiata sopra la testa. Ancora l’artrite può essere fatta risalire a determinate posizioni del collo che un soggetto ha tenuto durante una gara di ballo, un insegnamento di una postura ginnica, etc.
2 - Fattori congeniti, genetici
Alcuni fattori congeniti nella sua patogenesi sono stati identificati dai ricercatori:
- l’alterazione potrebbe avere una storia familiare.
- un canale midollare congenitamente stretto aumenta il pericolo di sviluppare la mielopatia cervicale (malattia degenerativa cronica). Con tale struttura il midollo spinale (una struttura molto sensibile che trasmette impulsi afferenti al cervello e trasmette i comandi motori da questo ai muscoli), ha meno spazio per adattarsi all’interno della colonna ossea che occupa e, pertanto, comprime quindi le strutture nervose.
- l’instabilità atlantotaxial: condizione del rachide cervicale (insieme di vertebre che formano il collo), che colpisce le persone che presentano la sindrome di Down, quelle affette da paralisi cerebrale, coloro che hanno l’artrite reumatoide.
A causa di tale patologia i muscoli ed i legamenti intorno alla prima vertebra cervicale (atlante) e nella seconda sottostante (detta epistrofeo), sono rilassati. Questo allentamento dà luogo ad uno spostamento tra le due vertebre e può determinare dei danni al midollo spinale, qualora il collo fosse flesso con forza, o esteso.
3 - Fattori acquisiti
- il fumo: pare essere una causa accertata dell’ insorgenza dell’artrosi cervicale.
Sintomi dell’artrosi cervicale:
I più comuni sintomi sono:
- rigidità del collo (è una prima avvisaglia)
- dolore alla parte inferiore del cranio e/o alle spalle, giù per le braccia.
Questa sofferenza che si irradia dall’alto verso il basso sembra un accoltellamento, una specie di bruciore, oppure si presenta come un dolore sordo. Insieme ai suddetti malesseri la spondilosi cervicale può essere accompagnata da parestesia, ossia da una sensazione di intorpidimento, di formicolio di una parte del nostro corpo (in questo caso riguardante i succitati arti ).
Se un paziente non riesce a camminare stabilmente, è incontinente, o presenta un’atrofia muscolare potrebbe avere una mielopatia cervicale spondilogenetica.
Questa patologia si deve ad una compressione del midollo spinale causata da dei restringimenti che avvengono nel canale midollare. Sfortunatamente l’artrosi cervicale è una malattia che peggiora lentamente e progressivamente. In tanti casi molto avanzati, spesso, la mobilità del paziente può essere raggiunta solamente attraverso l’uso giornaliero di un bastone, o di un deambulatore.
Consulto medico
Qualora presentaste la sintomatologia precedentemente illustratavi dovreste recarvi dal vostro medico di base. Egli inizialmente vi farà fare degli esercizi per vedere se avete una grave limitazione nel ruotare, o nell’inclinare la testa. Poi vi chiederà se avete subito dei traumi cervicali, avete tenuto troppo il collo diritto, immobile, magari svolgendo un determinato sport; quante ore passate davanti al computer, se dormite su un materasso in lattice, con cuscino dello stesso materiale (o quanto meno ortopedico).
Qualora sospetti che abbiate un'osteoartrite potrebbe prescrivervi:
- degli esami del sangue
- un RX toracico (per osservare se vi è una degenerazione dell’altezza del disco, o degli speroni ossei)
- una Risonanza magnetica (per vedere i tessuti molli come i muscoli, i dischi, i nervi, il midollo spinale)
- una Tomografia Computerizzata (per valutare le ossa ed il canale spinale)
- una Mielografia (iniezione che permette di valutare il canale spinale, le radici nervose)
- una Elettromiografia (per osservare l’attività dei nervi)
Terapie e rimedi naturali per l'artrosi cervicale:
Avete delle intolleranze ai farmaci, o non volete comunque prenderli per affrontare la spondilosi cervicale?
Non c’è problema, oggi avete la possibilità di rivolgervi a degli specialisti della terapia naturale per fronteggiare i lievi sintomi della summenzionata malattia. L’osteopata è un esperto in osteopatia, una recente nuova branca della medicina che cura gli utenti solamente attraverso la manipolazione del corpo umano.
Egli vi farà un esame posturale, vi palperà, vi farà dei test per vedere come stanno le vostre articolazioni, cercherà di risalire alla lesione del collo che avete riportato e solamente in seguito stilerà un programma personale per le vostre esigenze.
Il fisioterapista è un operatore sanitario che attraverso un piano di terapia fisica che potreste dover seguire dalle 6 alle 8 settimane, per 2 o 3 incontri settimanali, vi rimetterà in forma. Tale programma potrebbe prevedere perfino la messa in trazione della vostra colonna cervicale. Vi insegnerà sicuramente anche il modo più opportuno ed ottimale su come dovreste camminare.
Anche l’agopuntura è una valida alternativa all’uso dei farmaci come l’osteopatia e la fisioterapia. Si usa per ridurre la sofferenza dell’utente, ma ha come scopo principale quello di prevenire il ritorno di possibili recidive di stati doloranti.
Trattamento farmacologico (a base di vari farmaci specifici)
Diversi farmaci possono essere adoperati insieme durante la prima fase del trattamento per trattare sia la sofferenza, sia l’infiammazione del paziente.
Fra questi vi ricordo che:
- gli antinfiammatori (l'ibuprofene, il naprossene), sono utilizzati per far sparire l’infiammazione
- i rilassanti muscolari (come il cyclobenzaprine, o il carisoprodo), si sono rivelati efficaci nel trattamento dei casi di spasmi muscolari
- le iniezioni di corticosteroidi, sono spesso necessarie per alleviare i dolori persistenti riportati dal paziente.
Naturalmente i suddetti medicinali non sono esenti da possibili effetti collaterali e comunque non si possono prendere/somministrare per sempre.
Altri semplici rimedi
Potete comprarvi un collare cervicale. Potete applicare una borsa di ghiaccio sul collo (vi anestetizzerà la parte sofferente). Iscrivetevi ad un corso di yoga (riduce lo stress, aiuta a muovere bene la testa). Compratevi un materasso in lattice od ortopedico, o il nuovissimo memory foam (fatto con una schiuma viscoelastica) con relativi cuscini specifici annessi.
Imparate a prendervi delle pause ed a non stare troppo davanti al computer. Quando potete camminate. Qualcuno sostiene che attraverso la Magnetoterapia (terapia alternativa che usa i campi magnetici), si possa prevenire e curare l’osteoartrosi, ma la scienza medica non ha ottenuto prove concrete per poter suffragare tale tesi.
Intervento chirurgico per l'artrosi cervicale
Si ricorre all’intervento chirurgico come ultima soluzione per trattare i sintomi severi del paziente (ossia, quando gli altri metodi hanno fallito). Alcuni soggetti non possono affrontare quest’operazione per via della diffusione della loro artrosi, o perché hanno un fisico debilitato, o per il fatto che hanno una fibromialgia (sindrome muscolo- scheletrica).
Le persone che presentano una sintomatologia neurologica progressiva (avvertono una costante debolezza fisica, intorpidimento, hanno una perdita dell’equilibrio mentre camminano), sono i migliori candidati per essere operati.
Naturalmente l’esito di riuscita non è garantito al 100%, così è possibile che insorgano delle complicazioni (ad esempio delle lesioni alla carotide, della faringe, delle vertebre), legate all’intervento.
Generalmente si effettua una laminectomia decompressiva ossia l’asportazione della lamine, per decomprimere il midollo spinale e/o le radici nervose.