Che cos’è la borsite del gomito?
Essa rappresenta un’infiammazione della borsa.
Più precisamente, qualsiasi evento traumatico accusato dalla loggia posteriore del gomito è potenzialmente lesivo per la borsa disposta tra la cute e l’olecrano dell’ulna.
Cause della borsite.
L’eziopatogenesi della lesione è rappresentata dal reiterate pressioni e/o frizioni esercitate su tale area anatomica.
Tali eventi sono tipici nell’attività sportiva del wrestling. Ma lesioni a carico della borsa possono occorrere, come spesso accade, anche da lesioni acute quali colpi diretti alla zona affetta tramite una caduta sul gomito.
Una lesione acuta da colpo diretto, differentemente da quanto accade per le lesioni da usura evocate dalle reiterate pressioni e frizioni, può complicarsi con conseguenze traumatico-flogistiche come ad esempio la “borsite emorragica acuta”.
Altri eventi lesivi sulla porzione posteriore del gomito possono creare conseguenze, ancor più traumatiche quali la borsite putrefattiva.
Tali eventi sono da ricondurre ad abrasioni come le bruciature o sfregatura su asfalto o erba (per esempio durante un tuffo/parata eseguita dal portiere durante una partita di calcio o calcetto condotta su campo in asfalto o erba rispettivamente).
Quando il fenomeno flogistico (evento infiammatorio) si cronicizza, allora in tal caso la tumefazione è una conseguenza naturale perfino in risposta a traumi lesivi meno gravi.
SINTOMI
Il sintomo principale è la tumefazione.
Invece, l’iperestesia, il dolore e la limitazione funzionale sono in funzione del preciso meccanismo lesivo che ha evocato la lesione sul detta area del gomito.
L’infiammazione è tale per cui anche se non vi è una distensione della borsa, il paziente può scorgere una massa o irregolarità sottocutanea sottostante l’olecrano.
Nonostante ne consegua un ispessimento ed abbassamento della borsa olecranica, il soggetto percepisce tale massa e formazione irregolare come un corpo estraneo e libero a livello intra articolare, una sorta di oggetto fluttuante, o comunque come un qualcosa di interrotto.
DIAGNOSI
La diagnosi più rivelatrice è l’osservazione e la palpazione.
L’osservazione dell’area affetta rivelerà una sorta di corpo fluttuante in corrispondenza dell’olecrano.
La palpazione consiste più in una compressione della massa fluttuante. In tal modo è possibile scorgere gli orli della borsa.
Anche la valutazione funzionale è diagnostica: in caso di borsite dell’olecrano la flessione del gomito è limitata ed evoca dolore.
Non raramente si accompagnano segni evidenti di infezione quali: cellulite, essudato purulento, iperestesia, eritema, calore dell’area affetta.
In caso di infezione è auspicabile procedere con l’aspiraizone della borsa.
TRATTAMENTO PER LA CURA
La borsite dell’olecrano si cura mediante trattamenti fisici quali crioterapia, compressione, riposo e protezioni atte a prevenire ulteriori eventi traumatico-lesivi per tale area.
Qualora si fosse in presenza di infezione, emorragia acuta o infiammazione di lunga data l’aspirazione è sicuramente una via da tenere in considerazione fin da subito.
L’aspirazione deve avvenire in condizioni di sterilità e stando attenti nel non inserire l’ago nella zona abrasa.
In assenza di infezione, emorragia e quant’altro poc’anzi specificato necessitante l’intervento d’aspirazione della borsa, si potrà procedere con la compressione attraverso un’imbottitura in ovatta.
A questa è consigliabile aggiungere una manica di policroprene da utilizzare per almeno una settimana facendo, inoltre, attenzione che nelle prime 48 ore d’applicazione non sia rimossa nemmeno per il trattamento crioterapeutico.
In caso di insuccesso del trattamento nel sortire la guarigione desiderata, normalmente si prosegue con ulteriori aspirazioni della borsa ed eventuali infiltrazioni di corticosteroide.
La persistenza di insuccessi porta all’inevitabile soluzione chirurgica della “borsectomia”.
A cura del:
Dott. Francesco Casillo
Personal trainer Cagliari