Brufoli e punti neri
Data la loro origine, i brufoli e i punti neri tendono a manifestarsi soprattutto in quelle persone che hanno una pelle tendente al grasso: se generalmente il fenomeno si manifesta in maniera più evidente durante il periodo della pubertà, è perché in quegli anni si è in piena tempesta ormonale e l’organismo è in una fase di cambiamento; per la stessa ragione, l’acne può colpire anche le donne nel periodo in cui compaiono le mestruazioni.
Le cause
La comparsa di brufoli e punti neri è causata da un eccesso di produzione di sebo da parte delle ghiandole sebacee, che si trovano in tutto il corpo tranne che nelle palme delle mani e nelle piante dei piedi ma che si concentrano per lo più nella zona cuoio capelluto, del viso, della schiena e del torace.
Quando i pori cutanei si ostruiscono e il sebo non può più raggiungere la superficie dell’epidermide, i batteri presenti sulla superficie della pelle iniziano ad entrare nella ghiandola ostruita per nutrirsi di sebo: questa intrusione fa scattare il sistema immunitario, che attraverso i globuli bianchi presenti nel sangue attacca i batteri causando arrossamento e gonfiore.
Inizialmente, dunque, si forma una piccola pustola, nota col nome medico di comedone. Tale comedone può presentarsi in due forme:
- come un punto nero se la sua parte superiore diventa nero per via dell’esposizione all'aria.
- come comedone chiuso se la sua apertura è così piccola da non essere visibile o è assente del tutto.
Entrambe queste lesioni cutanee sono responsabili dell’insorgenza di pus, brufoli, macchie scure o cicatrici. Può inoltre accadere che un comedone, nell’ingrandirsi, faccia pressione sulle ghiandole sebacee circostanti provocando una infiammazione consistente conosciuta col nome di cisti; in alcuni casi, poi, le cisti possono non andarsene del tutto dopo l’avvenuta guarigione e determinare il formarsi di un nodulo duro e sotto la pelle.
Una buona prevenzione è alla base della cura per brufoli e punti neri
Sebbene non la determino direttamente, alcuni fatti incidono sull’effettiva comparsa di brufoli e punti neri in quelle persone che già soffrano di acne.
Fra queste, le principali sono:
- il calore
- l'umidità
- alcuni oli applicato sulla pelle
- lo stress.
Ciò che si mangia e si beve, poi, può in qualche modo aggravare una patologia preesistente; per ridurre il rischio che insorgano punti neri o brufoli si può quindi provare a limitare il consumo di zuccheri e cibi grassi ed evitare quegli alimenti che abbiano un alto carico glicemico come:
- Banane
- Patate
- Latte di mucca.
Quattro sono i trattamenti principali nella lotta contro brufoli e punti neri:
- Esfoliare la pelle
- Pulizia e idratazione
- Ricorso a farmaci
- Chirurgia estetica
Esfoliare la pelle significa eliminarne lo strato più superficiale, quello che contiene il sebo e le cellule morte che a loro volta ostruiscono i pori: a questo scopo, esistono numerosi prodotti in forma di liquidi, gel, lozioni o creme, che vengono in genere applicati alla mattina ed alla sera. Il risultato può variare da un miglioramento discreto ed appena percettibile a un successo davvero sorprendente, allo stesso modo questo tipo di trattamento può comportare rossore, secchezza e desquamazione a vari livelli. Gli effetti indesiderati, in particolare, variano da soggetto a soggetto, perciò se l’esfoliante dovrebbe risultare troppo aggressivo è opportuno ridurne la frequenza dell’uso.
E’ poi importante lavare il viso due volte al giorno con acqua e sapone, soprattutto se si ha una pelle grassa, concentrandosi con particolare attenzione nella zona della fronte e intorno al naso. Detergere la pelle, infatti, serve a rimuovere il sebo in eccesso, le cellule morte della pelle e la sporcizia accumulata sulla pelle durante il giorno ed inoltre aiuta a uccidere i batteri, che possono nidificare all’interno delle ghiandole sebacee. Non bisogna però trascurare il fatto che l’uso di detergenti, soprattutto quando accompagnati da prodotti esfolianti, può seccare notevolmente la pelle, ed è perciò molto importante usare anche una crema idratante ad hoc.
Nei casi più gravi, invece, ci si può rivolgere a un buon dermatologo, che potrebbe valutare l’opportunità di prescrivere degli antibiotici: uno dei trattamenti classici in questo caso è a base di tetraciclina, che viene anche utilizzata nella cura di altre patologie come l'uretrite aspecifica. In alternativa, il medico potrà consigliare l’uso di anti-infiammatori. Uno dei medicinali soggetti a prescrizione più potente è l’isotretinoina, che viene usata soprattutto in presenza di acne nodulare, cistica o pustolosa. La isotretinoina è un farmaco per uso interno, che perciò non influisce direttamente su macchie o cicatrici. Il prodotto è però noto per poter causare significativi effetti collaterali e viene perciò usato solo in casi di una certa rilevanza.
Se poi, nonostante tutti gli sforzi per rimuovere i punti neri e brufoli non dovessero avere l’esito desiderato e questi dovessero continuare a riproporsi saltuariamente, l’unica cosa da fare rimane quella di rimuoverli con strumenti speciali progettati per questo scopo: stiamo parlando dell’estrattore di comedoni che, se utilizzato correttamente, è in grado di rimuove anche un’acne grave senza lasciare cicatrici o imperfezioni attraverso una procedura piuttosto semplice:
- La pelle viene ammorbidita con un prodotto leggermente alcalino, il che permette di ammorbidire il sebo indurito
- Si pulisce accuratamente il viso con un latte detergente leggero, non grasso e libero da oli
- Se necessario pulire nuovamente la pelle con un detergente leggermente schiumoso, adatto per la pelle eccessivamente grassa
- Estrarre il comedone
Per quest’ultima operazione si utilizza un piccolo strumento di metallo, a forma circolare, che viene posizionato sul comedone e spinge verso il basso la cute circostante, facendo si che tutto ciò che ostruisce il poro venga automaticamente espulso. La stessa tecnica può essere utilizzata per i filamenti sebacei, mentre per i comedoni chiusi il poro deve essere dilatato con uno strumento sterile monouso prima dell'estrazione.
Altre procedure usate in chirurgia estetica sono:
- La dermoabrasione: procedura che consiste di rimuovere gli strati superficiali della pelle per ridurre le cicatrici dei brufoli e che viene eseguita nei mesi invernali in quanto serve evitare un’eccessiva esposizione al sole.
- Il laser: viene utilizzato per ridurre le cicatrici e le irregolarità della pelle eliminandone gli strati superiori attraverso l’uso di una luce laser. Non tutti possono però ricorrere a questo tipo di procedura: in particolare, si corre il rischio d’incappare in problemi di pigmentazione se si ha la pelle particolarmente scura.
Considerazione finale su brufoli e punti neri
A chiusura del discorso, è importante precisare che spremere un brufolo è la cosa peggiore che si possa fare oltre al fatto di ricorrere a trattamenti errati: il rischio, in questo caso, è che possano derivarne cicatrici da brufoli e che si formano appunto quando le ferite cercano di rimarginarsi comportando un eccesso di collagene a concentrarsi in alcune zone della cute.