Il cancro può interessare l'intera vulva, anche se le sedi in cui si sviluppa maggiormente sono le grandi e le piccole labbra.
Raramente il cancro può colpire il clitoride oppure una delle due ghiandole che sono ai lati della vagina chiamate ghiandole di Bartolini.
Le donne colpite da questo carcinoma hanno più di 60 anni, ed un tipo di cancro curabile.
Se il cancro viene diagnosticato in donne intorno ai 20 anni, è raro che queste donne possono contrarre lo stesso tumore successivamente.
Carcinoma vulvare: sintomi
Questa tipologia di cancro fortunatamente non è aggressiva.
Il primo cambiamento è la trasformazione delle cellule che da normale diventano pre cancerose, ma questo non vuol dire che si trasformino in cancro a tutti gli effetti.
I sintomi del cambiamento delle cellule da normali a pre cancerose e quelli del cancro vulvare sono molto simili:
- prurito della vulva;
- macchie scure sulla pelle della vulva sollevate ed ispessite;
- escrescenze che possono sanguinare sulla pelle della vulva;
- bruciore durante la minzione;
- dolore generalizzato sulla vulva;
- cambiamento di forma e colore di un neo sulla vulva.
Spesso questi sintomi possono essere sintomi di patologie meno importanti come il mughetto.
In ogni caso in presenza di sintomi mai avvertiti prima è sempre meglio consultare il medico di famiglia.
Come si sviluppa il cancro alla vulva?
Ogni forma tumorale altro non è che che un'alterazione della struttura del DNA.
Le cellule per cause sconosciute iniziano a crescere in maniera esponenziale, dando vita ad un tessuto anomalo che prende il nome di tumore.
Se non viene preso in tempo il tumore inizia a diffondersi, non solo col sangue ma attraverso il sistema linfatico che attraversa tutto il corpo.
Cause del cancro vulvare
La causa del carcinoma vulvare è sconosciuta, ma sono stati evidenziati dei fattori di rischio:
- virus del papilloma umano ( HPV );
- neoplasia intraepiteliale della vulva ( VIN );
- situazione generale della pelle della vulva;
- fumo.
HPV
Questo virus appartiene ad una famiglia di virus che colpiscono le parti umide del corpo, come la cervice, l'ano, la bocca e la gola e si trasmette in occasione di rapporti sessuali sia anali che orali.
Esistono diversi tipi di HPV ed alcuni sono più gravi di altri.
Nell'80% dei casi analizzati di cancro vulvare è stato trovato il virus HPV, dimostrando che questo virus può portare a tumore vulvare ed al cancro della cervice.
VIN
È una formazione tumorale che si verifica sulla pelle della vulva ed è legata a infezioni da HPV.
Le cellule si trasformano ed i sintomi più evidenti sono prurito e rigonfiamento della parte.
Le donne che fanno uso prolungato di certi prodotti, possono sviluppare il lichen sclerosus vulvare oppure il lichen planus vulvare e corrono il rischio di sviluppare il cancro della vulva.
Una sorta di autopalpazione va eseguita per scongiurare la presenza di noduli, piaghe o escrescenze.
Colposcopia e biopsia
Il ginecologo per effettuare una visita approfondita di vulva, vagina e collo dell'utero si avvale di uno strumento chiamato colposcopio: si tratta di un microscopio inserito in un piccolo tubo nella cui parte terminale c'è una luce.
Oltre al controllo della vagina, dell'utero, e della cervice viene prelevato un pezzetto di tessuto per poterlo analizzare.
È un esame un po' doloroso e alla paziente viene somministrata un leggera dose di anestetico.
Dopo l'esame ci può essere la possibilità che si verifichi una piccola emorragia e del dolore.
I vetrini con i pezzetti di tessuto analizzato, saranno disponibili dopo circa 10 giorni.
Se la biopsia dà esito positivo, devono essere eseguiti altri esami per verificare la presenza di cancro in altre parti del corpo.
Gli esami che possono essere richiesti sono:
- cistoscopia: è un esame per controllare la parete della vescica; viene inserito un piccolo tubo al suo interno per verificare la presenza di tumore, eseguendo anche la biopsia;
- proctoscopia: è un esame per controllare la parete interna del retto: il retto viene controllato dal medico inserendo un dito nell'ano per verificare la presenza di malformazioni interne, oppure utilizzando il proctoscopio per vedere se sono presenti escrescenze nella parete rettale.
- TAC: è un esame che utilizza raggi X per una visione tridimensionale e la verifica di eventuali tumori presenti nel corpo;
- risonanza magnetica: è un esame che utilizza le onde radio per produrre immagini dettagliate;
- raggi X: è un esame per verificare la presenza di cancro ai polmoni.
Come si cura il cancro alla vulva?
Nel momento in cui viene diagnosticato il cancro alla vulva, si rende necessario rivolgersi ad un team di medici competenti in materia.
Il paziente deve essere informato su quelle che sono le terapie che verranno utilizzate e degli eventuali effetti collaterali a cui potrebbe andare incontro.
È stata fatta una stadiazione del cancro alla vulva:
- stadio 0: è il cancro superficiale della pelle della vulva, chiamato carcinoma in situ o malattia di Bowen;
- stadio 1: il tumore non supera i 2 cm ed è o all'interno della vulva oppure interessa il perineo;
- stadio 2: il tumore è o nella vulva o nel perineo ed è più di 2 cm;
- stadio 3: il tumore ha interessato i tessuti vicini, come ad esempio ano e vagina e può aver intaccato anche i linfonodi;
- stadio 4: il tumore è presente nei linfonodi sui due lati dell'inguine, oppure interessa l'uretra o addirittura l'intestino.
L'approccio per affrontare il cancro è ovviamente legato alla sua diffusione.
Un carcinoma vulvare stadio 0 può essere tranquillamente curato ricorrendo alla chirurgia.
Nel caso in cui il carcinoma sia diffuso, si utilizzano delle tecniche per limitare l'avanzamento del cancro in altre parti del corpo e scacciare il dolore.
Chirurgia
Come detto poco prima, si ricorre alla chirurgia nel caso di tumore molto piccolo.
In questo caso viene effettuata un'operazione che si chiama ampia escissione locale: oltre al tessuto malato viene asportato gran parte dei tessuti sani intorno al carcinoma, per evitare che vengano lasciate delle cellule malate.
Se invece la parte malata è piuttosto ampia, ed interessa le pieghe di tessuto intorno alla vagina, viene allora eseguita una operazione chiamata vulvectomia radicale.
Se invece viene asportata una piccola quantità di tessuto, la pelle della vulva verrà ricucita oppure verrà asportata della pelle o dalla coscia oppure dell'addome eseguendo pertanto un autotrapianto di pelle.
Radioterapia
Se a seguito degli esiti degli esami risulta che nei linfonodi sono presenti cellule tumorali, allora viene consigliato al paziente di sottoporsi a radioterapia.
In questo modo, attraverso l'utilizzo di una macchina che somministra i raggi X a dosi massicce, le cellule tumorali vengono uccise.
L'intervento chirurgico nei casi di pazienti molto depressi fisicamente non viene preso in considerazione: in questi casi si ricorre alla radioterapia per uccidere le cellule tumorali.
In altri casi, soprattutto per pazienti inoperabili, si ricorre alla radioterapia per lenire i dolori e limitare la diffusione del cancro in altre parti del corpo.
Effetti collaterali della radioterapia:
- tessuto arrossato e dolente;
- dolore mentre si urina;
- papille gustative che non funzionano più;
- inappetenza;
- stanchezza e nausea.
Se una giovane donna deve ricorrere alla radioterapia esterna, si può verificare una menopausa precoce e pertanto l'impossibilità di avere dei figli.
Chemioterapia
È l'altro tipo di cura utilizzata, unitamente alla radioterapia, per combattere il cancro, quando la guarigione non è possibile.
La somministrazione del farmaco avviene per endovena: si tratta di un farmaco molto aggressivo con importanti effetti collaterali:
- nausea e vomito;
- caduta repentina dei capelli;
- stanchezza.
Essendo la cura molto forte, il sistema immunitario viene indebolito e la persona sottoposta a chemioterapia risulta essere molto debilitata fisicamente e portata facilmente alle infezioni.
Prevenzione
Nel caso specifico del tumore della vulva, si è detto prima del forte legame con il papilloma virus.
Essendo un virus a trasmissione sessuale, sono molto diffuse le campagne di informazione e prevenzione delle malattie di questo genere.
Non solo: il servizio sanitario nazionale ha messo a disposizione delle ragazze in età compresa tra i 12 e 13 anni, che non abbiano avuto ancora rapporti sessuali, il vaccino contro il papilloma.
Ovviamente si tratta di piccoli passi.
Smettere di fumare, avere una dieta equilibrata, fare sport e praticare sesso sicuro, sono ovviamente da prendere in considerazione per prevenire questo tipo di tumore.