Gli ormoni prodotti dalla tiroide sono:
- la tiroxina o T4;
- la triiodotironica o T3;
- la calcitonina.
Sia la T3 che la T4 regolano il metabolismo corporeo, mentre la calcitonina serve a controllare il livello di calcio presente nel sangue. Il calcio ha importanti funzioni come rafforzare le ossa e prevenire coaguli del sangue.
Diffusione del cancro alla tiroide
Questo tipo di tumore non è molto diffuso e le donne sono maggiormente colpite rispetto agli uomini. Le moderne tecnologie di indagine consentono di verificare la presenza di un tumore tiroideo che in passato era praticamente impossibile da riscontrare. Per cui i casi sono aumentati di numero, ma solo perché grazie alla tecnologia si applica la medicina preventiva.
Tipi di cancro tiroideo
A seconda del tipo di cellula che il tumore attacca, è stata fatta una duplice divisione del carcinoma tiroideo:
- cancro della tiroide papillare;
- cancro della tiroide follicare.
Anche se sono due tumori diversi, le cure sono le stesse per entrambi rientrano nella categoria dei tumori tiroidei differenziati ( DTC) .
Esistono altri tipi di tumore molto più rari che possono dar luogo anche a metastasi:
- tumore midollare;
- carcinoma anaplastico;
- linfoma della tiroide.
Le possibilità di guarigione per le prime due forme tumorali sono del 100% dei casi, per le altre forme invece bisogna prestare molta attenzione.
I sintomi del cancro alla tiroide
Inizialmente non ci sono grossi sintomi.
La comparsa di un nodulo o di un gonfiore sotto il pomo d'adamo dev'essere fatto analizzare.
Altri sintomi compaiono quando il cancro è già in uno stadio avanzato:
- raucedine;
- difficoltà respiratorie;
- difficoltà nella deglutizione.
Non appena compaiono dei sintomi mai avvertiti prima, bisogna rivolgersi subito al medico.
Nella maggior parte dei casi il rigonfiamento alla gola, non è causato da un tumore bensì dal gozzo.
Questo è provocato da un anomalo funzionamento tiroideo, di solito si parla di ipertiroidismo( quando la tiroide lavora troppo ) o ipotiroidismo ( quando la tiroide lavora poco e male ).
Come si sviluppa il cancro alla tiroide?
Il cancro altro non è che un'alterazione della crescita delle cellule del DNA. Nel momento in cui queste cellule iniziano a riprodursi in maniera esponenziale, si viene a creare il tessuto in eccesso che diventa tumore. Tumore che può essere sia benigno che maligno. Nel caso si tratti di tumore benigno, lo si asporta senza conseguenze. Nel caso di tumore maligno, lo si affronta in maniera diversa anche perché se il cancro è vicino a linfonodi, la possibilità che si espanda in altre parti del corpo è molto facile.
Tra i fattori che sono causa di formazione tumorale tiroidea sono da mettere in evidenza l'esposizione a radiazioni, in modo particolare 2 tipologie:
- la prima è venire a contatto con sostanze radioattive, come ad esempio un'esplosione nucleare;
- la seconda è legata all'utilizzo dei raggi x che veniva fatto in passato, tra il 1910 ed il 1960, non seguendo tutte le precauzione per limitare gli effetti collaterali.
Ci sono delle condizioni fisiche che contribuiscono ad aumentare il rischio di sviluppare un carcinoma tiroideo:
- tiroidite di Hashimoto: una malattia che fa si che il corpo non riconosca la tiroide e l'attacca, scatenando una reazione autoimmune;
- sindrome di Cowden che provoca crescite tessutali anomale su pelle e dentro la bocca ed il naso;
- adenoma tiroideo A : crescita di tumore benigno sulla ghiandola tiroidea;
- poliposi adenomatosa familiare: condizione genetica che causa crescite di tessuto anomalo nell'intestino.
Ci sono tre situazioni ereditarie associate a carcinoma midollare della tiroidea:
- carcinoma midollare della tiroide;
- neoplasia endocrina multipla di tipo 2A;
- neoplasia endocrina multipla di tipo 2B.
Se un parente stretto ha avuto un cancro che appartiene al precedente elenco e dai risultati degli esami si risulta essere possessori di uno di questi geni, allora si fa ricorso alla tiroidectomia profilattica.
Quali sono gli esami per stabilire se la tiroide funziona bene o male?
Semplici esami del sangue consentono di stabilire se si soffre di ipertiroidismo oppure di ipotiroidismo. Nel caso dell'ipertiroidismo ci sarebbero elevati valori T3 e T4 nel sangue, e ciò sta a significare che la tiroide sta funzionando troppo. Nel caso di ipotiroidismo, quando cioè la tiroide non funziona bene, interviene un'altra ghiandola chiamata pituitaria che produce un ormone, il TSH, che ha il compito di stimolare la tiroide.
Un altro esame a cui spesso si ricorre è l'ago aspirato.
È una procedura guidata ecograficamente: il chirurgo inserisce un ago per prelevare un campione di cellule, seguendo il tutto attraverso l'apparecchio ecografico, e l'esame prende il nome di ago aspirato. Laddove questo esame non abbia dato risultati certi, si effettuano altri esami come ad esempio la TAC.
Quando la diagnosi è stata fatta e l'asportazione della tiroide è necessaria, allora il paziente sarà seguito da un team di medici che prenderanno le decisioni per la terapia da seguire, col consenso del paziente stesso.
Il team è formato da:
- chirurgo;
- endocrinologo, specialista delle ghiandole;
- oncologo;
- patologo;
- radiologo;
- infermiere specializzato.
Come detto prima, il tumore differenziato della tiroide è molto comune ed è curabile.
Il primo passo da fare è l'operazione per asportare parte o tutta la tiroide che si chiama tiroidectomia. In caso di tumore maligno il paziente, dopo l'intervento, è sottoposto ad una radioterapia con iodio radioattivo che ha lo scopo di uccidere le cellule maligne che possono essere rimaste nella sede della tiroide.
Nel caso di carcinoma midollare, oltre ad asportare la tiroide, si rende necessario asportare eventuali linfonodi nelle vicinanze a causa dell'aggressività di questo tumore.
Non si parla di guarigione completa, ma si cerca di rallentare al massimo la diffusione del cancro.
Nei casi di cancro anaplastico, purtroppo la cura non esiste. Si tratta di un tumore ormai diffuso ad altri organi importanti e le uniche cosa da fare è attivarsi con la radioterapia e la chemioterapia per impedire che si diffonda ulteriormente.
Tiroidectomia
La tiroidectomia è l'operazione chirurgica nel corso della quale viene asportata parte della tiroide e si parla di emitiroidectomia, se invece viene asportata tutta la tiroide si parla di tiroidectomia totale.
Sarà il chirurgo a decidere le modalità dell'intervento sulla base di alcuni fattori:
- il tipo di carcinoma;
- la dimensione dello stesso;
- se il tumore ha interessato altri organi.
L'operazione viene fatta in anestesia generale e la sua durata tra preparazione ed intervento è di circa 2 ore.
Per i primi due giorni, alla base del collo dove stava la tiroide, viene lasciato un piccolo catetere che raccoglierà il liquido che viene espulso di regola dopo tutti gli interventi.
È normale avere un leggero fastidio o dolore al collo (vengono somministrati degli antidolorifici) che passerà entro un paio di settimane, così come sparirà la raucedine che può sopraggiungere dopo questo tipo di intervento.
Un altro fastidio che può esserci è un fastidio nella deglutizione.
Si può ovviare a questo problema, mangiando dei cibi morbidi che non possano creare lesioni alla gola.
Entro massimo 5 giorni, il paziente operato lascia l'ospedale ma deve stare a riposo e non fare sforzi per circa 2 – 3 settimane.
Sarà poi il medico a decidere se sono necessari altri giorni per il recupero totale.
Terapia ormonale sostitutiva
Con l'asportazione della tiroide, non saranno più prodotti ed emessi in circolo gli ormoni responsabili della regolazione del metabolismo.
Pertanto si rende necessario introdurre una terapia ormonale sostitutiva, nel caso di ipotiroidismo quando si presentano i seguenti sintomi:
- fatica;
- aumento di peso;
- pelle secca.
In presenza di questi sintomi, e senza la tiroide, è prevista l'assunzione a vita di un ormone sintetico il più conosciuto è l'eutirox.
Il dosaggio viene stabilito col tempo: sono infatti necessari diversi controlli per stabilire la corretta dose di ormone sintetico.
Se il dosaggio è alto si possono verificare alcuni effetti collaterali come la perdita di peso, iperattività e diarrea.
Nel caso in cui il paziente deve essere sottoposto a terapia con iodio radioattivo, gli verrà somministrato un ormone chiamato triiodotironina. Al termine di questa cura, questo ormone sarà sostituito dall'eutirox.
Calcio
Le paratiroidi sono le ghiandole responsabili della immissione regolare di calcio nel sangue.
Se a seguito della tiroidectomia, vengono anch'esse asportate, il paziente può avere una diminuzione della percentuale di calcio e si può avvertire una sensazione di formicolio localizzata alle mani, alle dita, alle labbra ed intorno al naso.
Trattamento con lo iodio radioattivo
È la cura migliore per uccidere le cellule tumorali che possono essere rimaste in loco.
Questo trattamento prevede una sospensione della terapia a base di eutirox per garantire la massima efficacia della terapia radioattiva.
Il paziente non dovrà assumere il farmaco per almeno un paio di settimane e potrebbe accusare stanchezza e debolezza.
Per alleviare questi sintomi, al paziente può essere somministrato un farmaco tiroide ricombinante umano stimolante (rhTSH ) che non dovrebbe interferire con l'azione dello iodio radioattivo.
Lo iodio radioattivo viene fatto ingerire o in forma liquida, oppure in compressa.
La sostanza radioattiva attraverserà il collo fino a raggiungere la sede dove era presente la tiroide.
Il paziente essendo leggermente radioattivo, dovrà stare in isolamento per qualche giorno.
Nel corso di terapia con iodio radioattivo, ci sono da seguire delle raccomandazioni alimentari.
Infatti bisognerà seguire una dieta a basso contenuto di iodio, infatti se ne venisse introdotta una quantità eccessiva si potrebbe compromettere la cura.
Sono da evitare:
- tutti i frutti di mare;
- latticini;
- i farmaci contro la tosse;
- prodotti che contengono il colorante E127 che ha un elevato valore di iodio.
Frutta e verdura fresca sono altamente consigliati.
Nel caso di gravidanza, la terapia radioattiva non è possibile farla perché potrebbero esserci seri danni per il feto, così pure in caso di allattamento.
Nel caso in cui non si è in stato interessante, è necessario, sia per l'uomo che per la donna, ricorrere a dei contraccettivi per evitare una gravidanza rischiosa.
Si possono verificare dei casi di infertilità dovuta all'assunzione del farmaco.
Per ovviare a questo, si possono raccogliere sia l'uovo che lo sperma, per poter essere utilizzati successivamente.
Radioterapia esterna
È la cura a cui si ricorre per il cancro midollare della tiroide.
La terapia prevede delle cure giornaliere per 5 volte a settimana, e la durata è stabilita dal medico.
Ci sono degli effetti collaterali importanti:
- nausea e vomito;
- stanchezza;
- dolore mentre si deglutisce.
Chemioterapia
È di solito utilizzata solo per combattere il cancro anaplastico della tiroide che ha coinvolto altri organi ed è purtroppo un tipo di tumore molto aggressivo, ed ha anch'essa degli effetti collaterali:
- nausea e vomito;
- stanchezza;
- inappetenza;
- perdita di capelli;
- ulcere in bocca.
Il paziente sottoposto a chemioterapia ha le difese immunitarie molto basse e di conseguenza è facilmente soggetto alle infezioni.
Prevenzione per il tumore alla tiroide
È possibile che anni dopo l'asportazione della tiroide, e dopo la terapia radioattiva possano ricomparire cellule tumorali in altre parti del corpo. Per evitare questo pericolo bisognerebbe fare dei controlli periodici per verificare la presenza o meno di cellule tumorali.
Sono due le analisi che si possono fare:
- esame della tireoglobulina;
- scansione con iodio radioattivo.
La tireoglobulina è una proteina che è prodotta dalla tiroide quando essa è sana e presente nel corpo. Se dopo la tiroidectomia è presente questo valore nel sangue, sta a significare che il tumore è tornato e quindi bisogna intervenire per combatterlo.
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