Furono portati in ospedale ed i medici verificarono che il numero dei loro globuli bianchi era insolitamente basso.
Una delle caratteriste del globulo bianco oltre a dividersi è che ha una sviluppo e crescita notevole allo stesso modo delle cellule tumorali.
Appurata questa cosa, i medici arrivarono alla conclusione che se una sostanza chimica interveniva in quel modo sui globuli bianchi, allora era possibile trovare un rimedio che avesse gli stessi requisiti per combattere il cancro.
Col tempo questa teoria fu approvata e gli studi approfonditi tant'è che esistono più di cinquanta tipologie di farmaco per curare le forme tumorali.
Non tutti i tipi di tumori sono uguali e pertanto va scelta la giusta terapia:
- si può avere una terapia con un solo farmaco e prende il nome di monoterapia;
- oppure si può avere la combinazione di più farmaci insieme.
Chemioterapia quando si fa ?
In base alla tipologia ed all'entità del cancro è possibile vengano utilizzate diverse modalità di somministrazione:
- prima di un intervento chirurgico per evitare l'avanzamento del tumore;
- un mix tra chemioterapia e radioterapia;
- oppure subito dopo l'operazione, o subito dopo la radioterapia.
I protocolli chemioterapici
Nel momento in cui viene diagnosticato un tumore, automaticamente il gruppo di medici incaricati di seguire il caso si attiverà per decidere la tipologia di protocollo da applicare al caso concreto e la sua durata.
Non esiste un solo tipo di protocollo, in quanto quest'ultimo varia in base al tipo di tumore ed allo stadio dello stesso.
Il trattamento chemioterapico prevede da una alle tre settimane di riposo, prima di sottoporre il paziente ad un nuovo ciclo e consentire al paziente di riprendere le forze.
Un protocollo chemioterapico potrebbe prevedere:
- un giorno dedicato alla chemioterapia ed una settimana di riposo;
- oppure una seduta di chemioterapia e ventuno giorni di riposo;
è un tipo di protocollo che dev'essere eseguito per 6 volte nell'arco di 18 settimane.
Gruppi Multi Disciplinari (M sta per multi, D sta disciplinari, G sta per gruppi che in inglese è Team, MDT).
Un paziente che deve affrontare una malattia importante come il cancro, ha bisogno di un team di professionisti che insieme dovranno approntare lo schema di cura alla quale sottoporre il paziente e questo gruppo dev'essere così composto:
- oncologo specializzato in chemioterapia e radioterapia;
- patologo specializzato in tessuti ammalati;
- ematologo specializzato in ematologia;
- psicologa per fornire supporto al malato nell'affrontare il percorso della chemioterapia;
- infermiere che funge da tramite tra il paziente ed il MDT.
Prima fase del trattamento chemioterapico: analisi del sangue
Prima di iniziare il trattamento è necessario far eseguire al paziente un esame completo del sangue per verificare lo stato di salute ed in particolare valutare il fegato perché sarà proprio in quest'organo che confluiranno i farmaci.
Pertanto la valutazione epatica è fondamentale perché la chemio può provocare seri danni al fegato con la conseguenza che se il fegato non è sano non si può iniziare col protocollo.
Facendo le analisi del sangue è importante anche contare il numero delle cellule che formano il sangue: se i valori non sono nella norma il paziente non è in grado di affrontare la terapia.
Le cellule che di cui è composto il sangue sono:
- i globuli rossi il cui compito è il trasporto dell'ossigeno nel corpo;
- i globuli bianchi che combattono le infezioni;
- le piastrine che hanno il compito di far coagulare il sangue per evitare emorragie.
È importante considerare il fatto che questo esame del sangue viene effettuato sia in occasione del primo ciclo chemioterapico che per i successivi, e questo perché la chemio riduce i valori dei questi componenti del sangue.
Viene da sé che se i globuli e le piastrine non raggiungono il valore minimo, la cura non si può iniziare ma fortunatamente è disponibile un farmaco che ha lo scopo di far aumentare questi valori.
Qual'è la modalità di somministrazione della chemioterapia (come funziona)?
Le modalità sono due:
- terapia orale attraverso l'assunzione di compresse;
- terapia endovenosa attraverso una flebo;
ed il tipo di terapia dipende dalla tipologia di tumore.
Terapia orale
È il tipo di terapia che viene utilizzata quando il paziente gode di un buono stato di salute e può fare la terapia a casa, alla quale poi seguiranno tutti i controlli ematici in ospedale.
L'assunzione delle compresse deve essere rigorosamente fatta nei giorni stabiliti dal protocollo ed in caso si dimenticanza bisogna immediatamente avvertire l'ospedale.
Se a seguito dell'assunzione del farmaco si accusano dei malori, bisogna repentinamente avvisare il medico curante e far presente la situazione.
Terapia endovenosa
Le modalità di somministrazione attraverso endovena sono diverse.
La cannula
È un tubicino sottile che viene inserito o sul dorso della mano oppure nel braccio dove si è soliti fare i prelievi del sangue.
Il tubicino è collegato ad una flebo che contiene la terapia che viene iniettata lentamente al paziente ed una volta che la flebo si è svuotata la cannula può essere tolta.
Catetere sottocutaneo
È un sistema che viene utilizzato per evitare al paziente di essere punto ogni volta per poter infilare la cannula, ed il catetere può rimanere impiantato anche per mesi. Viene inserito nel torace fino ad arrivare ad una vena importante vicino al cuore ed assolverà alla funzione di ricevere il contenuto della flebo e per effettuare i classici prelievi del sangue.
Catetere Centrale Inserito Perifericamente (PICC)
È un tubicino che invece di essere inserito nel torace viene inserito nel braccio.
Porta impiantabile.
Anche questo è un tubicino che viene inserito nel torace, a sua volta inserito in una vena, viene fatto arrivare vicino alla clavicola fino ad arrivare ad un'apertura denominata porta.
Nelle immediate vicinanze di questa porta viene collocato un piccolo contenitore che il punto di collegamento con l'esterno e attraverso il quale viene iniettato il farmaco chemioterapico e vengono fatti i normali prelievi di sangue.
Questo sistema consente di effettuare un'erogazione del farmaco molto lenta e controllata, proprio perché questi farmaci, affinchè possano fornire risultati positivi, devono avere un lento rilascio che che può andare da diverse ore a diversi giorni.
A seconda del tipo di tumore, molti pazienti possono proseguire la terapia casa con delle macchine portatili che hanno il compito di somministrare ad intervalli precisi la dose di farmaco, introducendola direttamente nella porta.
Interazioni con altri farmaci
Durante la terapia chemioterapica è necessario comunicare al proprio medico tutti i farmaci che si assumono quotidianamente, compresi farmaci omeopatici od a base di erbe perché potrebbero provocare importanti effetti collaterali.
Chemioterapia in gravidanza
La paziente che è sottoposta a chemioterapia non può rimanere in stato interessante, in quanto i farmaci che sta assumendo possono provocare delle anomalie al feto.
Nel caso in cui la paziente abbia il timore di aspettare un bambino ne deve dare immediata comunicazione al medico.
Effetti collaterali della chemioterapia
Quando si parla di chemioterapia, molte persone si fanno influenzare da quelli che possono essere gli effetti collaterali anche se questi variano da persona a persona.
Non tutti hanno fortunatamente i medesimi effetti collaterali tant'è che molti pazienti addirittura arrivano a non conoscerli.
Laddove questi dovessero insorgere, anche se in maniera grave è molto raro, bisogna immediatamente contattare l'ospedale in cui si è seguiti.
Tra gli importanti effetti collaterali che sono considerati gravi ci sono:
- febbre alta;
- tremori;
- difficoltà nel respirare;
- dolori ai muscoli;
- emorragie da naso e gengive;
- emorragie in altre parti del corpo che non si bloccano malgrado la pressione esercitata sulla parte;
- presenza di ulcere nella bocca che impediscono sia il bere che il mangiare;
- presenza di vomito malgrado la presenza di farmaci antiemetici (contro il vomito);
- diarrea frequente;
in presenza anche solo di uno di questi sintomi, bisogna immediatamente rivolgersi al proprio medico curante oppure direttamente in ospedale.
Affaticamento
Tutte le persone sottoposte a chemioterapia avvertono una profonda fatica, l'incapacità di svolgere qualsiasi attività fisica, anche la più semplice e proprio per questo motivo è obbligatorio riposare.
Solamente in un secondo momento, quando pare che le forze stiano tornando, si possono svolgere attività fisiche come yoga, oppure fare delle passeggiate e se si lavora chiedere al proprio datore di lavoro di avere un part time.
Laddove la stanchezza dovesse essere eccessiva è perché probabilmente si è diventati anemici: infatti un abbassamento repentino dei globuli rossi produce anche questo tipo di problema.
Vomito e nausea
Sono i principali effetti collaterali di chi è sottoposto a chemioterapia e per ovviare a questi problemi vengono utilizzati dei farmaci antiemetici cioè contro il vomito che vengono somministrati sia durante il ciclo di chemio che successivamente per prevenirne i sintomi.
Sono disponibili diversi tipi di farmaco perché la loro efficacia varia da persona a persona.
Perdita dei capelli durante la chemioterapia
Durante il trattamento chemioterapico alcuni pazienti vedono diminuire la consistenza del loro capello, diventare più fine e diradarsi senza arrivare ad una perdita totale della capigliatura.
Altri pazienti iniziano a perdere non solo i capelli ma anche tutta la peluria del corpo fin dalle prime sedute di chemio e precisamente:
- arti superiori ed inferiori;
- viso;
- ascelle;
- parti intime;
per molte persone, soprattutto per le donne, potrebbe essere un'esperienza sconvolgente ed è per questo che in molti casi sarebbe il caso di avvalersi di un supporto psicologico per riuscire meglio a superare questo difficile momento.
Molte persone che non si sentono a proprio agio senza capelli fanno ricorso a parrucche ma è bene ricordare che nel momento in cui la terapia viene sospesa, i capelli iniziano a ricrescere.
Casco freddo
Per alcune tipologie di cancro è possibile far ricorso ad un casco freddo che riduce la perdita di capelli mentre un paziente è sottoposto ad un ciclo chemioterapico.
Si tratta di un casco freddo da applicare sulla testa del paziente in concomitanza della chemio, che riduce l'afflusso di sangue alla testa e di conseguenza diminuisce anche la quantità di farmaco.
Ovviamente questa tecnica non è adottabile per tutte le tipologie di cancro, anche perché il tutto dipende dove la malattia è presente.
Sistema immunitario compromesso
Il paziente sottoposto a chemioterapia è sottoposto ad un vero e proprio bombardamento di farmaci molto pesanti che vanno a diminuire il numero dei globuli bianchi che hanno il compito di difendere il nostro organismo dalle infezioni.
La diminuzione dei globuli bianchi provoca un calo delle difese immunitarie e di conseguenza il paziente è soggetto più di ogni altra persona a infezioni di vario tipo, come ad esempio un banale raffreddore potrebbe portare a sviluppare febbre molto alta.
In molti casi vengono somministrati antibiotici proprio per prevenire questi problemi e vanno seguite importanti regole igieniche:
- lavarsi quotidianamente e fare in modo di avere sempre biancheria ed abbigliamento puliti;
- non frequentare persone che hanno o possono essere portatori di malattie virali;
- lavare mani prima di mangiare, o prima di preparare i pasti;
- in caso di ferite accidentali, disinfettare immediatamente.
Anemia
Come detto poco prima la chemioterapia è una terapia molto aggressiva che oltre a distruggere le cellule tumorali attacca ovviamente anche le cellule sane come ad esempio i globuli rossi.
Questi ultimi hanno il compito di trasportare ossigeno in tutto il corpo e laddove il loro numero dovesse diminuire, si andrebbe incontro a quella che si chiama Anemia che presenta delle caratteristiche molto evidenti:
- senso di affaticamento maggiore rispetto al solito post chemioterapia;
- essere privo di forze;
- difficoltà respiratorie;
- alterazione del battito del cuore;
in presenza anche di uno solo di questi sintomi è necessario rivolgersi immediatamente al proprio medico di fiducia.
In casi particolarmente gravi potrebbe essere anche necessario sottoporre il paziente ad una trasfusione di sangue, oppure utilizzare un farmaco la EritroPOietina (EPO) che stimola la produzione dei globuli rossi.
Il ferro introdotto con gli alimenti da una mano ai globuli rossi per trasportare l' ossigeno in tutte le parti del corpo ed i principali alimenti ricchi di ferro sono:
- uva sultanina;
- verdure a foglia larga verde;
- pane con aggiunta di ferro;
- frutta secca;
- prugne;
- albicocche;
- carne.
Ematomi ed emorragie:
Uno dei componenti del sangue sono le piastrine che hanno il compito di far coagulare il sangue ed evitare conseguentemente delle emorragie.
Tra gli effetti collaterali della chemioterapia non rientrano le piastrine, anche se un esiguo numero di pazienti accusano il problema di ridotto numero di piastrine che si manifesta con:
- lividi che si formano in maniera facile;
- emorragie dal naso;
- gengive che sanguinano;
questo problema potrebbe apportare dei problemi al paziente che spesso viene sottoposto a trasfusione per poter ripristinare un numero sufficiente di piastrine.
Viene suggerito per evitare di tagliarsi accidentalmente di prestare attenzione quando:
- si utilizza un rasoio elettrico per fare la barba;
- ci si lava i denti, utilizzando uno spazzolino con setole morbide;
- si usano coltelli affilati;
- si fa giardinaggio ed indossare guanti di protezione.
Infiammazione della mucosa della bocca
In molti casi uno degli effetti collaterali della chemio è la comparsa di una forte infiammazione all'interno della bocca, chiamata Mucosite orale.
Più aggressivo è il farmaco, maggiore sarà l'infiammazione a carico della bocca e questi sintomi fanno la loro comparsa dopo circa una decina di giorni da quando si inizia con la chemioterapia.
Questa mucosite si presenta sotto forma di piccole ulcere che dapprima sono ai lati interni della bocca e che possono poi passare sulla lingua ed anche intorno alle labbra.
Queste ulcere possono creare diversi problemi perché rendono faticoso il mangiare ed il bere e possono anche essere sanguinolente, ma nel momento in cui la terapia si conclude vengono meno anche tutti questi sgradevoli ed a volte dolorosi effetti collaterali dopo una decina di giorni dall'ultimo ciclo di chemioterapia.
Perdita dell'appetito durante la chemioterapia:
Un altro effetto collaterale della chemioterapia è la perdita dell'appetito, per cui spesso e volentieri il paziente non sente lo stimolo né di bere né tanto meno di mangiare.
L'ideale sarebbe quello di mangiare poco e spesso, di bere molto per fare in modo che i farmaci introdotti con la terapia vengano espulsi con le urine e cercare di evitare che si verifichi una disidratazione.
Laddove il paziente fosse impossibilitato a mangiare regolarmente anche a causa della presenza di ulcere nella bocca, è previsto il ricovero affinchè possa essere nutrito o con flebo oppure attraverso un sondino naso gastrico.
Secchezza della epidermide
In diversi casi la chemioterapia può provocare secchezza della pelle soprattutto nelle mani e nei piedi, le unghie diventano fragili e si spezzano facilmente, e la pelle potrebbe essere molto più sensibile ai raggi del sole e per questo:
- bisogna evitare l'esposizione al sole nelle ore più calde;
- utilizzare un fattore di protezione alto;
- indossare abiti per coprire corpo, viso, e occhiali da sole.
Livello di concentrazione
Potrebbe verificarsi il caso che alcuni pazienti possano avere problemi di concentrazione ma si tratta di episodi momentanei e molto probabilmente legati a fattori come ansia e debolezza.
Fertilità e libido
Si sono verificati i casi di diversi pazienti che hanno riferito di perdere la libido durante un trattamento chemioterapico, ma si tratta di una situazione transitoria legata allo stress per la patologia, fenomeno che viene meno col il chiudersi delle applicazioni di chemio.
Ci sono dei trattamenti farmacologi molto forti che possono rendere non fertili sia la donna che l'uomo ma che una volta terminati riportano a valori normali i parametri rendendo la coppia nuovamente fertile.
Nel caso in cui le cure possano avere effetti molto negativi e portare anche a sterilità, allora l'equipe medica che segue il paziente o la paziente, consiglierà loro di congelare embrioni o sperma per utilizzarli nel caso desiderino avere un bambino.
Stipsi e diarrea durante la chemioterapia
Si possono verificare entrambi i sintomi durante il trattamento chemioterapico, ed i medici forniranno gli aiuti per entrambe le situazioni.
Depressione
Purtroppo il paziente che deve affrontare questi cicli pesanti chemioterapici, potrebbe andare incontro a periodi di forte abbattimento psico fisico che può portare a forme anche molto gravi di depressione.
La soluzione ideale sarebbe quella di affiancare al paziente uno psicologo che gli possa fornire gli strumenti per poter meglio affrontare questo difficile periodo della vita.