Dove si formano i calcoli biliari:
Infatti, quando i calcoli si bloccano in un dotto biliare, un sottile tubicino attraverso il quale la bile viene riversata verso l’intestino tenue, il paziente lamenta un forte dolore nella parte superiore destra dell’addome, accompagnato da nausea, vomito e gonfiore; a volte, in seguito ad un movimento di ritorno del calcolo in direzione della cistifellea o di forza verso l’intestino, il dolore può spontaneamente sparire.
I calcoli biliari sono diffusi?
La malattia è piuttosto diffusa: molti italiani soffrono di calcoli biliari e ogni anno sorga un milione di casi nuovi; a più di 300 mila persone è stata rimossa la cistifellea in seguito ad intervento chirurgico.
Considerando che la bile viene prodotta durante la digestione di cibi grassi, è importante non consumare in maniera eccessiva questi alimenti, unitamente a proteine e zuccheri e prestare un’attenzione particolare al livello di colesterolo nel sangue.
La risoluzione di questa patologia può avvenire in due diversi modi: chirurgicamente ovvero mediante l’utilizzo di erbe officinali che vadano ad intervenire sul fegato e indirettamente sulla cistifellea. La medicina, ovviamente, opta per l’intervento chirurgico che opera mediante l’asportazione della cistifellea (molto utilizzata, recentemente, è la chirurgia laser, che permette di intervenire sul corpo umano mediante piccole incisioni assicurando recuperi più rapidi). Un nuovo trattamento è costituito dalla litotrissia, metodica non invasiva con la quale i calcoli biliari vengono frantumati utilizzando uno strumento che genera onde d’urto acustiche ad alta energia.
Alcune cure naturali per i calcoli biliari:
Anche le erbe officinali di seguito descritte hanno dimostrato di essere efficaci nel trattamento dei calcoli biliari:
- tarassaco: detto anche dente di leone o soffione, è una pianta molto diffusa nei prati la cui radice è utilizzata nei problemi di blocco tanto nel fegato quanto nella cistifellea, migliora la funzionalità del fegato in generale e incrementa la produzione di bile (cosa importante perché più bile significa meno probabilità di eccessivo accumulo di colesterolo e calcio, e quindi meno rischi di formazione di calcoli biliari). Il dosaggio consigliato va da 1,000 a 2,000 mg di radice in polvere al giorno;
- cardo mariano: pianta utilizzata per rinforzare, pulire, proteggere e guarire il fegato, riducendo allo stesso tempo la quantità di colesterolo presente nella bile. La dose va da 200 a 400 mg di prodotto standardizzato all’80% di silimarina al giorno;
- carciofo: le foglie possono ridurre il colesterolo e aiutare nella digestione dei grassi. Si consiglia di assumere da 800 a 1,200 mg al giorno;
- menta piperita: parecchi studi hanno dimostrato che questo olio essenziale è risultato molto efficace nello scioglimento dei calcoli biliari. Il dosaggio consigliato è da 0.2 a 0.4 millilitri per due volte al giorno lontano dai pasti.
Altri consigli naturali:
Dal momento che non è possibile l’assunzione abituale di compresse per limitare il rischio di formazione dei calcoli biliari, è preferibile fare ricorso ad alcune sostanze utili per il corretto funzionamento della cistifellea:
- vitamina C: la formazione di calcoli biliari è spesso collegabile con la carenza di vitamina C. Un’integrazione mediante un dosaggio da 1,000 a 3,000 mg al giorno ai pasti può impedirne la formazione;
- vitamina E: aiuta a combattere i radicali liberi ed a prevenire la formazione di calcoli biliari;
- lecitina: oltre ad aiutare la bile ad aumentare la sua capacità di sciogliere il colesterolo, è stato dimostrato che bassi livelli di lecitina possono causare l’insorgere di calcoli biliari; il dosaggio consigliato è di 1,000 mg per tre volte al giorno da assumere ai pasti;
- acidi grassi essenziali: presenti nel pesce, nei semi di lino, nei semi di borragine, nei semi di ribes nero e negli oli di enoteca, aiutano il corpo a mantenere sotto controllo il livello di colesterolo. Assumere da 1,000 a 4,000 mg al giorno;
- taurina: alcuni studi hanno dimostrato che l’assunzione di questo amminoacido provoca la produzione di maggior quantità di bile capace di sciogliere quantitativi più elevati di colesterolo. Il dosaggio consigliato va da 500 a 3,000 mg al giorno;
- acido cloridrico: questo elemento viene usato dallo stomaco nella funzione digestiva del cibo, pertanto una scarsa quantità può generare una inclinazione nello sviluppo dei calcoli biliari. Si raccomanda di iniziare con una capsula, fino ad aumentare a 5 compresse, da assumere ai pasti;
- fibra: diminuisce il rischio di formazione di calcoli biliari vista l’attitudine a diminuire il livello di colesterolo ed a mantenere la bile acida.
Cosa mangiare e cosa non mangiare in presenza di calcoli bialiari:
Ovviamente anche la dieta alimentare gioca un ruolo molto importante nella riduzione del rischio di insorgenza di calcoli biliari. Evitare cibi grassi, cibi fritti, oli animali, cioccolato, caffè e prediligere pesce alla griglia, carote, mele, limoni, arance, uva, sedano, aglio, cipolle, pomodori, cibi ricchi di fibre e barbabietole, ideale per pulire il sangue e il fegato.