La devitalizzazione del dente avviene, di solito, in seguito ad una irritazine, una infiammazione o una infezione del dente; se la condizione patologica del dente, che può derivare da ripetute cure odontoiatriche, da traumi o da lesione del dente, giunge a condizioni estreme, è necessario intraprende una terapia canalare, quindi occorre devitalizzare il dente. La necessità di devitalizzare il dente, in genere, viene espressa dal dentista, tuttavia il paziente stesso può avvertire dei sintomi che richiedono una cura canalare; i sintomi principali di una condizione patologica che rende indispensabile la devitalizzazione del dente sono: Se si manifestano questi sintomi, in genere, si richiede una visita dal proprio dentista, alla quale possono fare seguito altre visite per poter intraprendere e portare a termine la devitalizzazione del dente: la terapia canalare, infatti, può richiedere più di una seduta dal proprio dentista o dal proprio endodontista per essere portata a termire. L’endodontista è un dentista specializzato nell’analisi delle cause, nella diagnosi, nella prevenzione e nel trattamento delle patologie e delle lesioni che colpiscono la polpa o il nervo del dente; il dentista stesso, di solito, comprende se sia necessario affidare la devitalizzazione del dente ad un endodontista, in base alla difficoltà della terapia da intraprendere e da portare a termine. La devitalizzazione del dente è una terapia che richiede diverse procedure: innanzitutto, occorre effettuare una radiografia del dente, in modo da valutare la forma del canale radicolare e determinare se siano presenti, intorno al dente, segni di infezione; prima di intraprendere la devitalizzazione del dente, inoltre, occorre effettuare una anestesia locale, in modo da intorpidire la zona in prossimità del dente, tuttavia, mentre alcuni dentisti effettuano l’anestesia per mettere a proprio agio i pazienti, altri dentisti non ritengono necessario questo procedimento. Si può procedere, quindi, alla devitalizzazione del dente vera e propria, rimuovendo la polpa del dente, il tessuto nervoso, i batteri ed altre impurità che si sonno accumulate nella cavità interna del dente; dopo aver rimosso la polpa, il tessuto nervoso e tutto ciò che si trovava all’interno del dente, è necessario pulire e disinfettare la cavità interna del dente, utilizzando procedure di diverso tipo. Dopo aver pulito tutto il dente, bisogna sigillarlo, tuttavia questo trattamento può essere eseguito immediatamente o si può attendere una settimana: alcuni dentisti, infatti, preferiscono aspettare una settimana prima di sigillare definitivamente il dente e chiudono la cavità interna del dente con una otturazione temporanea, soprattutto in caso di infezione, in quanto si può somministrare un farmaco ed aspettare, durante la settimana, che faccia effetto; altri dentisti, invece, preferiscono sigillare il dente, subito dopo la pulizia. Indipendentemente da ciò, per sigillare il dente si utilizza una pasta sigillante che viene inserità nella cavità interna del dente, in modo da sostituire la polpa che è stata estratta, durante la terapia di devitalizzazion del dente; dopo aver inserito la pasta per sigillare il dente, possono essere necessari ulteriori trattamenti per ripristinare la struttura del dente: i denti che vengono devitalizzati, infatti, sono, in genere, i denti più grandi, perciò dopo aver inserito la pasta sigillante, può essere necessario ritoccare la forma del dente, in modo da ripristinare la struttura precedente delle varie zone del dente. I trattamenti che seguono il riempimento del dente con la pasta sigillante sono utili a ripristinare sia la struttura del dente, sia il corretto funzionamento del dente, di conseguenza, se questi trattamenti vengono ritenuti indispensabili, il dentista informerà il paziente a proposito della necessità di eseguire ulteriori ritocchi. Per devitalizzare un dente, è necessario rimuovere la polpa ed il nervo, in quanto, per prevenire l’insorgenza di infezioni ed altre patologie del dente, è necessario disinfettarne la cavità interna ed, in seguito, proteggere il dente stesso, di conseguenza l’eliminazione della polpa e del nervo è funzionale a questo tipo di trattamento. Le funzioni del nervo, all’interno di un dente, non sono indispensabili alla salute del dente, in quanto la funzione del nervo è solamente quella sensoriale, infatti, grazie alla presenza del nervo, vengono avvertite la sensazione di caldo e la sensazione di freddo; la presenza o meno del nervo, quindi, non influenza la salute del dente, ma solamente la capacità di avvertire, attraverso quel dente, le sensazioni. La devitalizzazione del dente risulta indispensabile, se la polpa del dente risulta essere danneggiata, in quanto una lesione all’interno della polpa favorisce la riproduzione dei batteri all’interno della cavità naturale del dente; i batteri e le altre impurità che si accumulano nella cavità del dente possono provocare infezioni ed altri disturbi dei denti, legati, in genere, alla diffusione dell’infezione. Dopo aver eseguito una devitalizzazione del dente, si può avvertire una maggiore sensibilità del dente, a causa dell’infiammazione dei tessuti: ciò avviene, in genere, se prima di intraprendere la terapia canalare, il dente non era infetto, dunque non provocava dolore; in ogni modo, la sensibilità ed il disagio, di solito, non si protraggono per molto tempo, infatti, in alcuni casi, già dopo un giorno non si avverte più alcuna sensazione. Durante la terapia canalare, inoltre, bisogna evitare, tra una seduta e l’altra, di masticare con il dente devitalizzato, in quanto l’otturazione temporanea potrebbe essere danneggiata proprio dalla masticazione, quindi bisogna evitare, nei limiti del possibile, di masticare proprio con quel dente; una volta conclusa la devitalizzazione ed inserita nel dente la pasta sigillante, si può riprendere a masticare con il dente, in quanto non si rischia di contaminarne la cavità interna o di danneggiare l’otturazione. Dopo aver devitalizzato un dente, comunque, occorre avere molta cura della propria igiene, utilizzando regolarmente, quindi, lo spazzolino ed il filo interdentale, soprattutto in modo da prevenire danni agli altri denti ed evitare, di conseguenza, la necessità di devitalizzare altri denti; la devitalizzazione, in genere, è un trattamento permanente che, nella quasi totalità dei casi, non deve essere ripetuto nel corso della vita, inoltre, grazie ai successivi restauri che permettono di ripristinare la struttura del dente, non sarà evidente la differenza tra il dente devitalizzato e gli altri denti. La devitalizzazione è una terapia che permette di rimuovere la polpa interna al dente ed il tessuto nervoso; questa terapia, in genere, viene adottata per curare dei denti interessanti da condizioni patologiche avanzate.Come avviene la devitalizzazione del dente?
Quando si devitalizza il dente?
Come avviene la devitalizzazione del dente
Cosa si fa per devitalizzare il dente?
Il canale radicolare del dente corrisponde alla cavità naturale presente all’interno del dente: la polpa che deve essere eliminata è la zona più morbida che si trova all’inteno del canale radicolare; anche il nervo si trova all’interno del canale radicolare.Perché si fa la devitalizzazione del dente?
Le infezioni che tendono a diffondersi se il dente malato non viene devitalizzato possono provocare diversi disturbi dei denti, quali:
Considerazione finale sulla devitalizzazione dei denti
La devitalizzazione può richiedere più sedute, tuttavia, in genere, non è necessario ripetere, nel corso della propria vita, lo stesso trattamento per quel dente.
Devitalizzazione del dente
Il dente è delicato e quindi soggetto a patologie comuni come carie ed infiammazioni e quando queste degenerano purtoppo si deve ricorrere alla devitalizzazione e ricostruzione del dente.
Devitalizzare il dente fa male? La devitalizzazione del dente, conosciuta anche come terapia canalare, consiste in un trattamento utilizzato per riparare un dente malato; durante una cura per devitalizzare il dente, il nervo e la polpa vengono rimossi, in modo da pulire e proteggere la cavità interna del dente, infatti, se non venisse eseguita una terapia canalare, il dente malato finirebbe per infettarsi e le conseguenze potrebbero essere diverse.