Famiglia: Droseraceae
Parte utilizzata: pianta intera
Costituenti principali:
- 0,14-0,22% derivati naftochinonici calcolati come juglone.
- flavonoidi (quercetina, kaempferolo, iperoside); antociani.
- enzimi proteolitici (proteinasi e pepsinasi.
- olio essenziale, tannino, acidi organici e una gommoresina.
Attività principali: broncospasmolitica, bechica; azione rubefacente.
Impiego terapeutico: tossi convulsive e stizzose, asma-bronchite asmatica.
Curiosità:
- Venne segnalata per la prima volta nel secolo XVI da J. Thallius come antitussivo. Il nome Drosera deriva dal greco drosera = coperto di rugiada, allusione alle goccioline secrete dalle ghiandole dei peli fogliari.
- Pianta carnivora, a contatto dell'insetto, la foglia aperta si chiude imprigionando la preda che viene uccisa e digerita grazie ad una sostanza liquida acida, ricca in pepsina, secreta dalle ghiandole fogliari. Dopo la digestione la foglia si riapre. La pianta, forse in virtù di queste proprietà, attirò l'attenzione di Darwin.
- «La Drosera aveva un posto distinto fra le piante magiche (Brown), ed uno ne aveva ancora nell'orologio di Flora, aprendosi alle nove del mattino. Gli Alchimisti raccoglievano con scrupolosa diligenza la ruggiada fermatasi sulle sue foglie (o piuttosto l'umore escreto dalle sue ghiandole) e ritenutale per un'essenza, per uno spirito aereo, l'avevano in conto di panacea universale contro tutte le malattie da debolezza».
La drosera...
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