Il tasso di sedimentazione è il più comune esame del sangue eseguito per la rilevazione ed il monitoraggio della salute del paziente. Mediante questo tipo di esame viene rilevato, assieme ad altri importanti dati, anche il tasso di sedimentazione degli eritrociti. A partire da questi valori è possibile giungere più facilmente alla diagnosi ed alla determinazione della presenza di eventuali infiammazioni nel paziente, così come ad altre tipologie di problemi. Questo rappresenta anche un modo per monitorare i progressi di un eventuale trattamento di malattie caratterizzate da infiammazioni. In conseguenza un alto tasso di sedimentazione si collega alla presenza di una malattia attiva, mentre un basso livello della stessa sedimentazione indica che lo stato della malattia è meno attivo, ma rappresenta una condizione in cui il paziente ha una salute più cagionevole. Il monitoraggio di un livello di queste cellule è molto importante giacché dagli eritrociti dipendono diversi elementi che condizionano la salute. Essi svolgono infatti, un ruolo importante nel mantenimento di un buono stato di salute oltre che per ciò che riguarda il mantenimento delle risorse necessarie alla persona a svolgere tutte le attività quotidiane. Costituiscono la maggiore porzione di cellule presenti nel sangue, è importante che la quantità numerica di eritrociti rimanga nella norma; più in dettaglio, il numero dei globuli rossi può essere espresso in termini di concentrazione o dell’ematocrito, ovvero relativamente al rapporto tra cellule del sangue per unità di volume di sangue. Le concentrazioni medie sono di 4,7 milioni di globuli rossi per millilitro di sangue nelle donne e di 5,2 milioni per gli uomini. Per quanto riguarda la rilevazione dei livelli mediante ematocrito, i livelli medi sono pari a 41 per le donne e 45 per gli uomini. Il numero di eritrociti presente incide anche sullo svolgimento della loro funzione di scambio di ossigeno ed anidride carbonica tra polmoni e tessuti del corpo. Per svolgere tale funzione in maniera corretta, gli eritrociti devono contenere una quantità di emoglobina non alterata, il cui livello dipende a sua volta da un altro fattore, ovvero dal ferro. Una carenza di ferro e quindi di emoglobina porta ad una condizione di anemia e ad una scarsa ossigenazione dei tessuti del corpo.Controllo dei valori degli eritrociti
Valori normali degli eritrociti
Eritrociti alti e bassi
Eritocriti alti
La misurazione di un alto livello di eritrociti è molto importante, anche perché da questa quantità dipendono altri fattori, quali ad esempio sospetti di malattie.
Soggetti nei quali è rilevato un alto tasso di sedimentazione eritrocitaria devono essere trattati in maniera opportuna poiché ciò mette a rischio la salute del paziente che risulta più debole di fronte alla minaccia di insorgenza di malattie maligne. In genere dei valori alti relativi agli eritrociti indicano la presenza di malattie di tipo infiammatorio, si presenta quindi una condizione in cui il paziente è a rischio di fronte a minacce quali emorragie o trombosi.
Livelli di eritrociti bassi possono essere legati a diverse cause. Tra le possibili ragioni collegate a questo tipo di problema vi è: insufficienza cardiaca cronica, poichilocitosi, policitemia, sferocitosi e cellule falciformi. Un minore numero di globuli rossi indica spesso una condizione di anemia. Quando sorge una condizione di questo tipo, la capacità di trasporto di ossigeno del sangue diminuisce. Per questa ragione, le persone con anemia in genere soffrono di sintomi quali senso di stanchezza, pallore, sviluppo di palpitazioni e presenza di un fiato corto. Un numero insufficiente di eritrociti può presentarsi anche nei bambini, nei quali il problema è aggravato dal fatto che la stessa condizione compromette ulteriormente la salute del piccolo che risulta più esposto ad infezioni o persino problemi di apprendimento. L’anemia è un problema strettamente legato ad una carenza di eritrociti ed in particolare il problema spesso parte da un’emolisi, che in altre parole indica una condizione in cui i globuli rossi vengono distrutti. Un basso numero di eritrociti può però portare anche ad altri tipi di problemi quali: bassi livelli di emoglobina e ematocrito basso. I sintomi che in questi casi possono presentarsi sono: affaticamento, debolezza, fiato corto, aumento della frequenza cardiaca e vertigini o giramenti di testa quando vi è una ripetuta variazione della posizione assunta. È possibile ottimizzare il livello quantitativo degli eritrociti mediante il consumo di determinati alimenti. Una corretta dieta può influenzare non solo la quantità, ma anche la stessa conformazione degli eritrociti: mangiare alimenti ricchi di nutrienti può essere utile a promuovere non solo la loro formazione, ma anche la relativa funzione. Diverse sostanze nutritive sono coinvolte nella produzione, manutenzione e funzione degli eritrociti. Il consumo di determinati alimenti gioca, pertanto un ruolo piuttosto importante. Anche mediante l’esercizio aerobico si riesce a modificare il numero di eritrociti presenti. In generale, un esercizio che mira all’allenamento della resistenza, permette di aumentare il numero di essi. Tuttavia, l’esercizio fisico non sempre è favorevole relativamente alla presenza di queste cellule. Determinati tipi di allenamento possono persino portare ad una loro distruzione. Al fine di favorire l’ottimizzazione del numero di eritrociti presenti nel corpo, è bene riposare a sufficienza e bere molti liquidi, escludendo bevande contenenti caffeina o alcol. Nel caso in cu ila carenza o l’alterazione del livello degli eritrociti sia eccessivo è bene consultare un medico così da intervenire, se necessario, con l’assunzione di multivitaminici o supplementi di ferro nel caso in cui il livello sia basso, in caso contrario, per livelli alti la migliore soluzione è la modifica della propria dieta.Eritociti bassi
Cosa fare in caso di valori degli eritrocici troppo alti o troppo bassi?
A tal proposito molto utili sono alimenti ricchi dei seguenti nutrienti: