In terapia si somministra il ferro principalmente per via orale in queste sue tipiche forme da scegliere a seconda dei casi: solfato, cloruro, gluconato, ioduro, carbonato, lattato gliccrofosfalo-ferrosi, citrato di ferro, tartrato di ferro e potassio, idrato ferroso, ferritina che possono essere assimilati a livello intestinale e dal duodeno. In casi particolari a seconda del soggetto, il ferro può essere somministrato anche per via intramuscolare e soprattutto endovenosa e si preferisce tale metodo di somministrazione nei casi in cui l'assorbimento gastrointestinale sia ridotto come ad esempio succede comunemente nelle persone anziane. Oltre alla supplementazione il ferro può essere utilizzato anche nei principi medici per uso esterno come succede per il cloruro ferrico che viene impiegato solamente per uso esterno utilizzando appositi tamponi, allo scopo di bloccare emorragie superficiali grazie alla proprietà di essere utile nel favorire maggiormente la coagulazione del sangue.L'uso del ferro in medicina
Somministrazione del ferro
Ferro: A cosa serve il ferro nel sangue
La presenza del ferro nel sangue è fondamentale per tanti processi fisiologici, il ferro è un elemento che costituisce il nucleo fondamentale dell'emoglobina ed a livello terapico il ferro si usa nelle anemie definite ipocromiche ovvero nei casi in cui il numero di globuli rossi è a livello normale ma la quantità di emoglobina in essi contenuta è inferiore alla norma. La somministrazione di sali di ferro ha un ottimo valore integrativo utile a sopperire al naturale bisogno di ferro da parte dell'organismo per produrre emoglobina stimolando l'organismo a utilizzare meglio le risorse disponibili e la cosa più interessante è che per favorire tutto questo benefico miglioramento bastano solamente piccole quantità.