Costituenti principali Ratania del Peru krameria Trianda:
- tannini catechici (10-20%): procianidoli (65%) e prodelfinidoli (35%)
- composti benzofuranici lipofilì
- amido, zuccheri
- N-metiltirosina (ratanhino)
Attività principali della Ratania del Peru:
- astringente;
- antiinfiammatoria e vasculotropa;
- antimicrobica.
Impiego terapeutico dellakrameria Trianda:
- Turbe funzionali della fragilità capillare cutanea,
- insufficienza venosa e sintomatologia emorroidaria;
- enterocoliti, coliti ecc.;
- gengiviti, stomatiti (uso topico).
La pianta krameria Trianda viene impiegata, come antidiarroico, anche nel trattamento di enterocoliti, coliti ecc.
Risultati di uno studio recente indicano che la presenza nel fitocomplesso delle frazioni lipofile (neolignani) determina proprietà antiossidanti/scavenger dei radicali liberi: l'estratto lipofilo della radice standardizzato in neolignani, secondo i ricercatori, potrebbe essere utilizzato come topico contro i danni della pelle causati dalla luce.
Sotto forma di pomate o creme (al 10%) viene utilizzata nel trattamento di emorroidi, ragadi e fistole anali, ragadi del seno ove viene sfruttata l'azione astringente, antinfiammatoria e vasculotropa della pianta.
Può essere utilmente associata ad Hamamelis, Ruscus, Aesculus, Calendula ecc. «Le proprietà astringenti, purificanti e disarrossanti ne fanno un elemento di primo piano nella fitocosmesi funzionale» : può rientrare, pertanto, nella formulazione di collutori, dentifrici, shampoo per capelli grassi, creme lenitive per pelli grasse ed impure, prodotti dopo sole ecc.
Nei prodotti "dopo-sole" può essere associata ad Iperico.
Può risultare utile il suo inserimento nei prodotti abbronzanti (5% e più) in quanto il tono flobafenico (rosso di Ratania) imprime alla pelle una colorazione bronzea.
Curiosità:
- Si tratta di una pianta originaria delle Ande boliviane e peruviane. Le donne di Lima da sempre utilizzano questa radice come dentifricio. Fu per questa particolarità che venne scoperta dal botanico spagnolo Ruiz, il quale la chiamò Raiz para los dientes e ne introdusse l'uso terapeutico in Europa nel 1796.
- La pianta deve il nome botanico a J.G.H. Kramer, medico militare austriaco, autore di opere di botanica sistematica pubblicate nel 1721-1744, al quale fu dedicata da Ruiz.