Attività principali: pigmentanti, fotosensibilizzanti
Impiego terapeutico: leucodermie (solo sotto controllo di specialista)
La pianta di Capobianco per uso interno è causa di svariati effetti collaterali, dovuti all'azione irritante a livello gastroenterico ed epatorenale.
Si possono manifestare nausea, vomito, diarrea, dolori addominali, eritemi, otodermatiti ecc.
Nel trattamento della vitiligine, la somministrazione viene effettuata sia esternamente che internamente ed accompagnata con esposizione, estremamente graduale, della pelle al sole o ai raggi ultravioletti.
Allo scopo di evitare iperpigmentazione al limite delle aeree leucodermiche è necessario limitare l'applicazione della soluzione alla zona acromica. Risulta importante, inoltre, lavare, dopo l'esposizione, le
zone trattate, ricoprirle con una crema antiattinica ed evitare nell'arco della giornata un'ulteriore esposizione al sole.
Il miglioramento che si ottiene utilizzando questa pianta non è però né completo né definitivo. Gli effetti secondari, comunque, ne limitano l'impiego. Sembra che i principi attivi siano meglio tollerati.
Tossicità ed effetti secondari
L'uso della pianta può causare cefalea, vertigini, nausea, vomito, diarrea e crampi intestinali. Può provocare, inoltre, dermatite desquamante, epatite con cirrosi o nefrite.
Esperimenti condotti su animali hanno dimostrato che un uso prolungato di furocumarine può provocare lesioni oculari (cataratta) e lo sviluppo di tumori. L'uso cosmetico della pianta (creme, abbronzanti ecc.) deve essere proibito.
Forme farmaceutiche e posologia
Estratto Fluido o T.M.: per uso esterno: solo sotto controllo medico!
Curiosità
- Il nome Ammi deriva dal greco ammos, sabbia, in riferimento all'habitat della pianta.
- Pianta originaria dell'Egitto, dell'Iran e dell'India, viene utilizzata nei paesi d'origine, in particolare in India, come carminativo, vermifugo, diuretico.
La pianta di Ammi...
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