Nome comune: Asparago
Francese: Asperge
Inglese: Asparagus
Famiglia: Liliaceae
Parte utilizzata: rizoma e radici
Costituenti principali asparago selvatico:
- fructani
- saponosidi sferoidali (sarsapogenina)
- aminoacidi: asparagina (0,04%), arginino
- acidi glicolico e glicerico
- flavonoidi (rutina) in maggiore quantità nelle parti verdi; antacianosidi in tracce
- sali di Potassio (1,3-1,6%) e Fosforo (0,5-1%)
Attività principali: azione diuretica
Impiego terapeutico: cistite, litiasi, gotta; forme reumatiche
Contribuisce a tale proprietà anche l'aumentata irrorazione dell'epitelio renale (Flavonoidi). Trova indicazione nell'edema, nella cistite, nella pielite, nella litiasi, nella gotta e nelle forme reumatiche.
La radice d'Asparago selvatico si utilizza raramente da sola: viene associata, per lo più, ad altre piante dotate di attività diuretica come la Solidago, l'Ortosiphon, l'Uva ursina ecc.
Rientra nella formulazione dello Sciroppo delle cinque radici. Con i turioni veniva preparato uno sciroppo dotato di proprietà sedative a livello cardiaco e ad azione diuretica.
È stato segnalato che i semi (estratti acquosi dei semi) presentano attività antibiotica nei confronti di E. coli, Staphilococcus aureus, Candida albicans.
Dal punto di vista alimentare vengono utilizzati i giovani germogli, o turioni, i quali risultano ricchi in vitamina C (24 mg per 100 g di parte edibile), potassio, purine ed
acido urico.
Queste ultime due sostanze, però, dopo la cottura tramite ebollizione, sono presenti in quantità assai inferiore, a causa del passaggio nell'acqua di cottura.
La vitamina C, invece, con la cottura viene pressoché totalmente distrutta.
Tossicità ed effetti secondari dell'asparago selvatico (controindicazioni)
Il suo uso è sconsigliato nelle affezioni renali in fase acuta. L'odore caratteristico dell'urina è dovuto alla presenza di metilmercaptano.
Curiosità sull'asparago selvatico:
- Gli asparagi possono servire per cercare di espellere un oggetto appuntito ingoiato inavvertitamente (spina ecc.). Occorre far mangiare una cospicua porzione di asparagi: le fibre, non digeribili, andranno ad avvolgere il corpo estraneo consentendone spesso l'espulsione.
- Plinio riteneva l'Asparago dotato di attività afrodisiaca.