La pianta di assenzio:
Nome comune: Assenzio
Francese: Absinthe
Inglese: Wormwood; Absinth
Famiglia: Asteroceae
Parte utilizzata: foglie e sommità fiorite
Costituenti principali della pianta di assenzio:
- olio essenziale (0,2-0,6%): a- e (3-tuÌone, tuioli, carburi monoterpenici, azulene)
- flavonoidi, polirne e lattoni sesquiterpenici: absintina
Attività principali dell'Assenzio:
Attività amaro-tonica, azione eupeptica; azione emmenagoga
Impiego terapeutico della pianta di assenzio:
Atonia digestiva, dispepsia; convalescenza; colecistopatia; dismenorrea. Sembra inoltre che la pianta aumenti la resistenza dell'organismo, per esempio contro l'influenza, e che abbia comunque un effetto tonificante negli stati postinfluenzali e postinfettivi. L'Assenzio rientra tra i componenti dei comuni aperitivi, bitter ecc ed all'inizio del secolo venne riconosciuta con il nome di Absintismo l'intossicazione prodotta da tali bevande assunte a scopo voluttuario. L'Absintismo, sindrome che sfocia nel delirium tremens epilettiforme, sarebbe dovuto non solo alla presenza dell'olio essenziale (tuione) ma anche alla sua associazione con l'alcol.
Tossicità ed effetti secondari dell'Assenzio:
Non va utilizzata in gravidanza, durante l'allattamento, in età pediatrica e nei soggetti con ipersensibilità accertata alle Asteraceae. Come per tutte le piante ricche in principi amari, il suo uso è controindicato in caso di ulcera gastrica e duodenale. È da sconsigliare l'uso dell'olio essenziale puro per la presenza di tuione (azione neurotossica). Prestare attenzione alla contemporanea assunzione di farmaci psicostimolanti (possibile potenziamento).
Curiosità sulla pianta di Assenzio
- La pianta è citata da Avicenna come meraviglioso stimolante dell'appetito e dalla Scuola Salernitana come sicuro preventivo contro il mal di mare.
- Per la sua azione emmenagoga alla pianta è stato dato il nome di Artemisia in onore di Artemide, figlia di Giove e Latona, dea della castità. Si legge anche che il nome le deriverebbe da Artemisia, moglie dì Mausolo, regina della Caria, che la usò per prima.