Quanto è diffusa la mastodinia?
Il suddetto malessere colpisce solamente le donne in pre-menopausa, (ossia in età fertile), poiché è legato al periodo mestruale.
Colpisce solitamente le donne 34 enni, ma non di rado anche le adolescenti tredicenni.
Il 70% delle donne sperimentano il dolore mammario nel corso della loro vita.
Lo stress amplifica il disagio. Talvolta anche gli anticoncezionali amplificano il dolore.
Gli sport come il nuoto o l’acqua gim, lo yoga, a volte aiutano a rilassare i muscoli pettorali ed aiutano a sopportare meglio questo stato fisiologico.
Il dolore può durare anni e scomparire con la menopausa.
Sintomi della mastodonia ciclica
- sede del dolore: quadrante esterno del seno, in particolar modo in quello superiore
- il suddetto stato si presenta solitamente nello stesso punto dove è apparso nel ciclo mestruale precedente (1-3 giorni prima che inizi)
- tale malessere migliora alla fine di questo periodo
- vi è un leggero gonfiore e talvolta potrebbero comparire anche dei nuduli.
La mastalgia viene considerata come un fenomeno fisiologico piuttosto che una malattia.
Vi è poi anche un altro tipo di mastodonia, il cui dolore non si riferisce al ciclo mestruale, chiamata mastalgia non-ciclica. Essa è presente nelle donne che sono in pre-post menopausa (che hanno tra i 40-50 anni).
Sintomi della mastalgia-non ciclica
- il dolore riguarda anche qua il quadro superiore della mammella, o intorno la zona dei capezzoli. Non è detto però che sia ben localizzato
- il disagio può riguardare un seno o entrambi i seni
- il fastidio può durare svariati anni e potrebbe sparire da solo.
La mastodinia extramammaria (falsa mastalgia)
A questo gruppo non appartiene la mastodinia classica.
Il dolore descritto dalle donne riguarda le mammelle ed il torace e non è riferito al periodo mestruale.
Cause extramammarie
Dolore al torace causato dall’insufficiente ossigenazione del muscolo cardiato per via di una momentanea riduzione del flusso sanguigno (nota come ischemia miocardica).
Fattori di rischio
Il dolore può peggiorare non seguendo un’attività aerobica, perseguendo una dieta ipercalorica, ostinandosi a fumare.
Spesso non basta eliminare i fattori di rischio suddetti per far sparire il disagio, bensì occorre talvolta prendere anche dei farmaci (antiagregganti, statine, per citarvene alcuni).
Sindrome di Tietze (o costosternale)
La sindrome di Tietze (dal nome del chirurgo tedesco che la identificò), è una malattia rara che colpisce le cartilagini costrondrali. È caratterizzata da gonfiore alle costole ed alla cartilagine vicino allo sterno. È accompagnata da un rossore che riguarda le zone colpite dal disagio. Il dolore è tagliente e può durare ore o giorni, peggiorato dai movimenti o dai colpi di tosse.
La sua origine è incerta, benchè si sa che è legata alla ipertrofia cartilaginea o a certi tipi di conformazione toracica.
In genere se questa sindrome costosternale non scompare da sé si deve ricorrere all’impiego dei fans o nei casi èiù gravi ad infilatrazioni locali di steroidi.
Da non confondere con la costocondrite, infiammazione delle cartilagini di una costola. Questa infiammazione coinvolge che può coinvolgere anche entrambi i lati dello sterno.
Non si sa a cosa si deve l’origine di questo malessere. Esso si manifesta a seguito di lesioni, predisposizioni genetiche, di virus. Il disagio può scomparire da se o bisogna assumere degli antinfiammatori.
La nostra postura e l’età che avanza possono infiammare ulteriormente le articolazioni.
Se avvertiste un qualsiasi dolore al seno dovete recarvi dal vostro medico di base: egli attraverso la palpazione, in base ai vostri sintomi potrà farsi una prima idea di quello che avete.
Nel caso potrà anche decidere se farvi fare un’ecografia, una mammografia per scongiurare un tumore al seno, l’holter (elettrocardiogramma continuo di 24 ore) per rilevare l’angina pectoris O ad un RX toracico, EDGS(gastroduodenoscopia), scintigrafia osseo-articolare per vedere se presentate la sindrome di Tietze.