Esistono tantissime tipologie di nistagmo che si differenziano principalmente tra nistagmo fisiologico e patologico. Altra differenziazione suddivide il nistagmo in sensoriale, il quale è legato alla perdita di vista e in nistagmo acquisito che è invece collegato a disturbi neurologici. Il primo tipo è un problema che può presentarsi sin dalla nascita, mentre il secondo può svilupparsi nel corso dei primi mesi di vita a causa di problemi con lo sviluppo visivo. La maggior parte dei casi di nistagmo sono associati a malattie di tipo oculare, molte delle quali sono condizioni trasmesse geneticamente. Il nistagmo vestibolare è un movimento involontario degli occhi causato da stimoli anomali, interni all’orecchio. Proprio a causa dell’origine del problema, nella maggior parte dei casi il nistagmo è accompagnato da dolori o disturbi uditivi, come ad esempio tinnito o sordità. Nello specifico questo tipo di disturbo si distingue in nistagmo vestibolare centrale e periferico. Il primo dei due provoca un movimento degli occhi che può essere unidirezionale o bidirezionale, mentre il nistagmo di tipo periferico genera un movimento degli occhi verso una stessa direzione. Il nistagmo è un problema visivo e può avere al di sotto di esso cause riconducibili a patologie oculari. Questa disturbo si presenta nello specifico con alterazioni di origine oculare che provocano una compromissione del sistema visivo del paziente, il quale inevitabilmente avrà difficoltà nella stessa visione. La forma di nistagmo otticocinetico si manifesta con movimenti degli occhi nei casi in cui si presentano spostamenti di linee orizzontali, verticali o in maniera analoga di strisce. Questo effetto si verifica per fare un esempio, quando si fissa un determinato punto di un oggetto a strisce: quando l’oggetto inizia a ruotare, gli occhi iniziano a seguire il suo stesso movimento, con stessa velocità angolare di rotazione, per un tempo indefinito. Il nistagmo di tipo optocinetico, anche detto di riflesso, si manifesta con un continuo movimento degli occhi, i quali tendono a seguire o monitorare ogni movimento effettuato da un determinato oggetto, che in genere è un display o uno schermo. Il movimento è la risposta allo spostamento della scena visiva. Tipicamente, dal momento che l’oggetto tende a spostarsi al di fuori dello stesso raggio di visione della persona, gli occhi non riuscendo più a seguirlo fissano la loro attenzione su di un nuovo elemento. Questo tipo di disturbo visivo tende a comparire nei primi anni di vita, anzi addirittura dopo i primi 5 giorni successivi alla nascita. È un disturbo che entra nella classificazione cui fa capo il nistagmo fisiologico, cioè quello che colpisce soggetti sani. Molto spesso il nistagmo colpisce la visione di neonati e bambini ed in questi casi può per altro interferire con il loro grado di apprendimento. Nei pazienti di età più giovane, il problema tende a presentarsi sin dalla nascita ed in questo caso si parla di nistagmo congenito. Questa, è una forma meno grave rispetto quella che si presenta nei successivi anni di vita del bambino. La forma congenita non pregiudica l’acuità visiva e solitamente non provoca neanche movimenti visibili degli occhi. I sintomi nei bambini, così come nei neonati potrebbero peggiorare quando il piccolo è molto stanco o nervoso o ancora quando si trova in un ambiente per lui poco familiare, situazione che gli provoca una sensazione di disagio o stress. Il nistagmo tipico legato alla perdita di vista durante l’infanzia è definito come nistagmo pendolare. Gli occhi tendono in questi casi a ruotare avanti ed indietro in modo uniforme secondo la stessa oscillazione di un pendolo. Tipicamente questo tipo di disturbo non tende a durare in maniera permanente, piuttosto migliora leggermente rispetto all’infanzia, via via che si raggiunge l’età adulta. Il nistagmo di posizione spesso provoca delle oscillazioni nella visione del paziente. Un cambiamento nella velocità del movimento degli occhi porta ad una diminuzione della visione, la cui condizione è per altro correlata con molta probabilità ad una condizione di stress, stato emotivo, fatica o direzione momentanea della vista. Il nistagmo di insorgenza successiva alla nascita, con molta più probabilità si sviluppa proprio come un tipo di nistagmo di posizione. Un disturbo di questo genere induce anche vertigini o capogiri ogni qualvolta la visione cambia prospettiva. La comparsa del problema, connesso a cause non spiegabili, potrebbe celare in realtà un problema di natura ben più grave e neurologica, in una persona adulta. La difficoltà degli occhi nel mantenere una buona visione al fine di ridurre le oscillazioni, costringono il soggetto ad assumere una posizione scorretta del capo o ad ogni modo meno confortevole, il che in definitiva porta a squilibri nella postura. Il trattamento del nistagmo in linea generale, dipende dalla causa che porta all’insorgenza del problema. È bene sapere che non esiste ad oggi una terapia che permetta la completa scomparsa del problema, tuttavia gli studi fatti nel corso degli anni hanno portato alla possibilità di ricorrere a determinati trattamenti che permettono di ridurre notevolmente i sintomi. Il nistagmo di tipo acquisito alcune volte può essere risolto dal momento che spesso è determinato dall’uso di particolari farmaci (in genere si tratta di sedativi) o altrimenti dall’uso di alcol o droghe, pertanto in queste particolari circostanze lo stesso problema può essere eliminato, fermando l’utilizzo delle sostanze in questione. Negli altri casi può essere adottato l’uso di farmaci che mira a ridurre la gravità del nistagmo, ma spesso la somministrazione è limitata a causa dei numerosi effetti collaterali che provocano. Tra i possibili trattamenti vi è quello in cui si fa uso della tossina botulinica, nota nel botulismo, ma che in queste circostanze è utile per ridurre il movimento degli occhi. La tossina è utilizzata in altre parole per arrestare il movimento dei muscoli oculari e quindi riesce in questa maniera a ridurre il nistagmo. Nonostante i buoni risultati è una soluzione che non rientra tra le preferite dal momento che gli effetti durano solo temporaneamente per alcuni mesi, tre o quattro al massimo, inseguito ai quali è richiesta una nuova iniezione nei muscoli oculari. Oltretutto non è un’operazione semplice, infatti è eseguita sotto anestesia totale del paziente. La chirurgia dei muscoli oculari è un’altra possibile opzione, necessaria in determinati casi. Lo scopo della chirurgia è quello di alleviare la gravità del nistagmo, quindi non elimina definitivamente il problema, ma porta ad un netto miglioramento della visione. Questo tipo di soluzione sfrutta il fatto che nella maggior parte delle persone con nistagmo, è presente un punto ben preciso in corrispondenza del quale il movimento degli occhi diviene controllato e quindi la visione riesce a migliorare notevolmente. La chirurgia per nistagmo porta ad un movimento dei muscoli oculari in maniera tale da portare il punto in questione al centro del campo visivo del paziente. Dal momento che la chirurgia si basa proprio su questo particolare punto degli occhi, questa è una soluzione che difficilmente è possibili applicare nei bambini ed a maggior ragione nei neonati, giacché è molto difficile determinarlo nei piccoli pazienti. Il problema della visione ridotta può essere infine migliorato anche per mezzo di occhiali o lenti a contatto; d’altra parte i pazienti con nistagmo spesso hanno altri problemi nella visione, come l’astigmatismo, per cui l’uso di occhiali è necessario per risolvere entrambe le tipologie di disturbi. Le lenti a contatto alcune volte sono persino più efficaci dal momento che si muovono assieme agli occhi e quindi forniscono una migliore qualità dell’immagine. Altra spiegazione legata alla migliore funzione delle lenti a contatto si riferisce al fatto che essendo a stretto contatto con gli stessi occhi, la persona che le indossa è come se avesse un migliore controllo su di esse e quindi sulla visione.Nistagmo
Tipi di nistagmo
Nistagmo vestibolare
Nistagmo oculare
Nistagmo otticocinetico
Nistagmo infantile
Nistagmo pendolare
Nistagmo di posizione
Nistagmo cura e trattamento
Tipi di nistagno
Nistagmo vestibolare
Nistagmo oculare
Nistagmo otticocinetico
Nistagmo optocinetico
Nistagmo infantile
I bambini con sindrome di Down sono più ad alto rischio rispetto ad altri bambini, nello sviluppo di questa patologia oculare.Nistagmo pendolare
Nistagmo di posizione
Cura del nistagmo
Altrimenti è anche possibile ricorrere ad una terapia indiretta, la quale può essere utile per alleviare i sintomi. In questa terapia rientra lo svolgimento di specifici esercizi, che è possibile eseguire in maniera autonoma. Per fare un esempio, basta che prendiate un oggetto, quale ad esempio una matita: seguendo una direzione retta portate la matita lentamente verso i vostri occhi, più vicino possibile al vostro viso, sino a quando siete in grado di metterla a fuoco. Mantenente la vostra attenzione sulla matita per una decina di secondi e dopo ripetete nuovamente l’esercizio per 10 volte. Eseguite da due a quattro volte al giorno, sino al miglioramento dei sintomi.
Altrimenti, dal momento che il nistagmo è spesso accompagnato da vertigini, potete eseguire un semplice esercizio, iniziando da una posizione seduta: inclinate la testa nell’uno e nell’altro verso con movimenti rapidi ma non maldestri, facendo attenzione nel non provocare lesioni al collo. Ripetete per 30 secondi e dopo tornate alla posizione di partenza.Trattamento per il nistagmo
Nistagmo
Nistagmo cosa è cosa significa? Il nistagmo identifica un movimento involontario degli occhi, che può essere lento oppure veloce e può portare entrambi o solo uno dei due organi visivi a muoversi nell’una o l’altra direzione. Si tratta in altre parole di un ritmico ed involontario scuotimento od oscillazione degli occhi. I movimenti possono seguire una direzione verticale o orizzontale o altrimenti seguire una traiettoria di tipo rotatorio.