Nome comune: Orthosiphon; Tè di Giava
Francese: Thè de Java; Orthosiphon
Inglese: Java tea
Famiglia: Labiatae, Lamiaceae
Parte utilizzata: foglie
Costituenti principali Orthosiphon:
- 3% sali di potassio
- diterpeni e triterpeni
- 0,02-0,06% olio essenziale (carburi sesquiterpenicì)
- 0,2% flavoni lipofili: sinensetina, eupatorina, scutellareina-tetrametiletere, salvigenina, rhamnazina...
- acido rosmarinico, acidi mono- e di-caffeil-tartarico (38% dei fenoli totali) e derivati
dell'acido litospermico (8%) - derivato benzopiranico, saponine
Attività principali Orthosiphon: diuretiche; colagoghe; ipocolesterolemizzanti
Impiego terapeutico: fosfaturia, nefrolitiasi, cistite; piccola insufficienza epatica; trattamento coadiuvante dell'ipertensione; ipercolesterolemia.
La foglia di Ortosiphon aumenta l'escrezione urinaria dei composti azotati (acido urico, urea) e dei cloruri, per cui viene impiegata nella renella, nella fosfaturia e nella nefrolitiasi.
Tisana per combattere la cellulite e ritenzione idrica
La tisana preparata con 10 g di foglie essiccate infuse in mezzo litro di acqua va assunta giornalmente, ristabilisce la diuresi, facilita l'eliminazione delle scorie azotate, uratiche e fosfatiche e nello stesso tempo placa il tenesmo e la cistalgia. Per l'azione diuretica il suo utilizzo rientra nel trattamento coadiuvante dell'ipertensione e nei regimi dimagranti.
Ortosiphon per depurare il fegato
Le foglie sono dotate di attività colagoga per cui, con la loro somministrazione, si ottiene un blando incremento della funzionalità epatica e biliare: sembra che sia stimolata, inoltre, la produzione del glicogeno da parte del fegato.
Decaux consigliava l'orthosiphon come diuretico epatorenale. Buoni risultati sono stati ottenuti con somministrazioni opportunamente prolungate nel tempo nelle malattie reumatiche ed artritiche sia per le proprietà lenitive e antiinfiammatorie, dovute alla componente terpenica e flavonoidica sia per le proprietà depurative (azione epatorenale).
Curiosità su Ortosiphon
- Il nome malese della pianta, Koemis Koettjing (baffo di gatto), allude alla forma del fiore: il tubo della corolla lungo e stretto è oltrepassato da quattro stami molto lunghi.
- Il tè di Grava risulta utile anche nel trattamento della gotta. L'aumentata escrezione di cloruri, urea e cataboliti va ad influenzare anche la dissoluzione più o meno completa dei depositi colesterinici, per cui può essere impiegato come coadiuvante nel trattamento dell'ipercolesterolemia.
- Il tè di Giava sarebbe dotato di proprietà ipoglicemizzanti e diminuirebbe il bisogno di insulina.