Nome comune: Parietaria; Muraiola
Francese: Pariétaire officinale
Inglese: Parietary; Pellitory
Famiglia: Urticaceae
Parte utilizzata: parte aerea
Costituenti principali:
- flavonoidi (1% ce), tannini (2-6%)
- sali minerali (>sali di potassio)
- mucillagini; sostanze tanniche ed amare; acido glicolico e glicerico
Attività principali: diuretica; antiinfiammatoria
Impiego terapeutico: calcolosi renale e renella
Nella parietaria la presenza di acido glicolico e glicerico sarebbe responsabile dell'azione epatorenale attribuita alla pianta grazie alla quale si evidenzia un miglioramento della funzionalità epatica e renale che si riflette in particolare sull'urogenesi, la diuresi e il potere di concentrazione del rene.
Verrebbe così favorita l'eliminazione dei cloruri, dell'urea e in genere dei cataboliti.
A ciò si aggiunge l'azione dei flavonoidi i quali, oltre all'azione antiinfiammatoria che vengono a svolgere a livello della pelvi e della vescica, sono epatoprotettori, antispasmodici, antibatterici e diuretici.
Esternamente è usata come vulneraria: manifesta, infatti, proprietà antiinfiammatorie, lenitive e cicatrizzanti.
Si usa in unguento nelle scottature ove manifesta azione analgesizzante.
Può essere impiegata per lenire le infiammazioni dell'orofaringe.
Rientra nella formulazione di lavande vaginali.
Curiosità
- Boerhaave (1668-1738) si incuriosì nel vedere una cagna che quando era libera correva a mangiare parietaria: tenuta legata, per un certo lasso di tempo, morì. Una volta aperta, trovò la vescica piena di calcoli. Il grande medico concluse che l'uso prolungato della parietaria conveniva ai soggetti sofferenti di calcolosi.
- Platearius nel XIII secolo scriveva «Quando ella è secca non ha nessuna forza, ma verde è di grande forza perché scioglie ed è diuretica ed aperitiva».
- Ledere riteneva che il miglior modo di utilizzo, abitando in campagna, consistesse nel preparare una tisana facendo bollire in un litro di acqua un pugno di foglie staccate da un muro.
Parietaria officinalis L. ...
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