In mancanza della penna o pennarello correttore uno stratagemma è quello di utilizzare un semplice “cotton fioc” imbevuto nel solvente e servirsi di questo per effettuare il lavoro di correzione delle sbavature che si potrebbero verificare mentre stendiamo lo smalto.
Questo è un sostitutivo casalingo, ma presenta qualche inconveniente rispetto al fatto che con il cotton-fioc magari il liquido assorbito potrebbe essere troppo e, invece, di rimediare alla sbavatura magari andremo a fare danni maggiori.
Questo problema non si verifica sicuramente con le pennine e pennarelli studiati a posta per il make-up unghie.
La punta, anzitutto, ha una forma studiata apposta per l'uso e che si adatta perfettamente, riesce a far lavori di super precisione anche molto vicino alla zona da tenere “colorata” e intatta, e riesce anche a togliere delle sbavature anche molto piccole, andando incontro anche alle esigenze delle più pignole.
Sicuramente la penna correttore per lo smalto è un accessorio da tenere sempre vicino al necessaire per unghie e manicure risolve molti problemi, soprattutto, quando nello stendere lo smalto abbiamo fatto male i calcoli e abbiamo steso lo smalto con il pennellino un po' troppo carico e intorno all'unghia si è formato uno strato di smalto sulla pelle.
Normalmente quando accade così la cosa che facciamo è rimuovere in toto il colore per effettuare nuovamente l'applicazione.
Con questo accessorio non è più necessario, basta aspettare che lo smalto si asciughi e poi passare con la pennina per rimuovere il colore in eccesso.
La correzione si potrebbe fare anche con lo smalto appena steso, ancora molto liquido, ma ho notato che a volte questa operazione con lo smalto appena steso può creare degli inconvenienti.
Diventa utilissimo, poi, quando facciamo la manicure da sole e per ovvi motivi di poca destrezza nell'usare la sinistra, o la destra per i mancini, ci ritroviamo con una mano con le unghie perfetta mente smaltate e l'altra che ha delle unghie smaltate si ma con l'aspetto più di un campo di battaglia.
Possiamo veramente rimediare a tanti errori con l'aiuto della penna correttore per smalto.
Una volta finita la carica di solvente che ha all'interno possiamo:
1. verificare se è apribile e ricaricarla con atro solvente e continuare ad utilizzarla all'infinito, o almeno finché la punta ce lo permette;
2. lasciarla vuota e utilizzare la penna o la punta per sistemare e fissare brillantini o disegni cosmetici invece di utilizzare le dita per una maggiore precisione.
Le marche che esistono in commercio sono molto democratiche e il prodotto si trova ovunque, anche nella comoda grande distribuzione.
Le marche sono moltissime, in genere sono le stesse marche produttrici di smalto per unghie che mettono a disposizione anche questo prezioso accessorio “aggiustatore”.
I prezzi di conseguenza sono molto vari, dipende dalla marca ovviamente, ma per una volta non occorre spendere cifre stratosferiche e, in questo caso, direi che spendere dai 6 ai 7 euro per la pennina correttore smalto è più che sufficiente e di più, sinceramente, sarebbe un’esagerazione.
Ci sono marche che utilizzano come solvente smalto all'interno del correttore, un prodotto senza acetone e magari arricchito di sostanze emollienti e nutrienti, così come accade per i normali solventi per unghie in genere.
Quindi, insieme allo smalto, alle limette per unghie e alle varie basi protettive dell’unghia da mettere prima dello smalto, sconsigliatissima è la penna correttore smalto dentro il nostro beauty-case.
Utilissima sia per la manicure e anche per la pedicure, soprattutto quando i colori utilizzati sono molto accesi e forti, e anche le minime imperfezioni risaltano di più di sbavature fatte con colori più tenui e trasparenti, oppure per sistemare la linea de french sulle unghie che oggi va tanto di moda.
Se poi siete delle fanatiche e fantasiose amanti di unghie disegnate e dipinte in modo particolare potreste utilizzarla per realizzare vere e proprie pitture futuriste sulle vostre unghie...
Lasciamo libera ogni nostra espressione artistica e divertiamoci.
A cura di:
Alessandra Leo