Cause delle perdite acquose:
A seconda comunque del batterio che ne ha causato lo sviluppo, la perdita vaginale assumerà un determinato colore comprendendo anche perdite acquose dalla vagina. Normalmente, però, le perdite acquose vaginali sono causate naturalmente da una stimolazione delle ghiandole della vagina stessa al fine di eliminare le cellule morte e i batteri.
Alcune donne invece hanno determinato che un pesante esercizio fisico è causa poi di perdite vaginali acquose, in questo frangente alcuni soggetti manifestano frequenti e abbondanti perdite quindi è preferibile indossare uno salvaslip per contenerle, al fine anche di non causare infezioni o irritazioni.
Sintomi che possono essere utili per la diagnosi delle perdite acquse:
Sfortunatamente i sintomi derivanti dalle perdite vaginali acquose non sono confortevoli, danno infatti vita successivamente anche a serie patologie. La Clamidia è una malattia causata dal batterio Chlamydia trachomatis ed è per lo più trasmessa nei rapporti sessuali non protetti. Questa condizione fisica porta ad avere dei sintomi che sono anche riconducibili alle secrezioni acquose della vagina. Tuttavia si può notare una sensazione di bruciore durante la minzione, dolore durante i rapporti sessuali, dolori rettali e infine, come asserito prima, perdite vaginali anche di tipo acquose.
Un secondario sintomo, ma decisamente più grave, è il cancro cervicale, che porta con se anche le perdite in questione. E' una patologia fortunatamente rara perché solitamente si svolge un abitudinario pap test per confermare o meno la presenza di tumori. Tale tipologia di cancro può iniziare con svariati sintomi che includono prima di tutto le perdite vaginali acquose o sanguinose e allo stesso tempo maleodoranti, ma anche perdita di appetito, perdita di peso, sensazioni di fatica, dolore pelvico, mal di schiena, dolori alle gambe e frequenti e eccessivamente abbondanti perdite vaginali.
Cosa fare qualora si presentassero perdite vaginali acquose?
Per prevenire qualsiasi tipo di infezione o irritazione sono da ritenersi utili alcuni semplici consigli.
Il vestirsi con indumenti stretti o attillati e indossare biancheria intima di nylon sono da ritenersi comportamenti non idonei nella prevenzione delle perdite vaginali acquose. Si consiglia difatti di evitare i jeans, i leggins e i collant, o almeno di non indossarli quotidianamente, indossando invece, per esempio, biancheria intima di cotone essendo questo un materiale altamente traspirabile.
L'idratazione è inoltre un'altra ottima pista da seguire. Una secchezza vaginale infatti comporta in alcuni casi una vaginite atrofica, soprattutto dopo la menopausa, ed è quindi utile sapere che sono reperibili in commercio una moltitudine di creme idratanti per alleviare tale condizione.
Trattamenti e terapie per la cura delle perdite vaginali acquose:
I trattamenti per le perdite acquose sono estremamente correlati ai sintomi che vengono notati dalla donna. In questa particolare tipologia di perdite, il trattamento della Clamidia ha come cardine un dosaggio specifico di antibiotici, prescritto da uno specialista. Solitamente, perciò, vengono consigliati il tetracicline, l'azitromicina o l'eritromicina. La Clamidia è possibile contrarla tramite anche la Gonorrea e la Sifilide quindi se il soggetto risulta avere una malattia a trasmissione sessuale è opportuno sottoporsi ad una serie di esami per constatare effettivamente che non vi siano ulteriori patologie a trasmissione sessuale. Il più delle volte tale trattamento di antibiotici viene effettuato per un periodo di almeno 4 settimane. Per quanto riguarda, invece, il trattamento per il cancro del collo dell'utero, bisogna prima stabilire qual'è lo stadio del cancro stesso. Tale cancro, ad uno stadio non avanzato, può essere curato con la semplice rimozione o con la distruzione dei tessuti pre – cancerosi. La rimozione quindi consiste in un intervento di tipo chirurgico, che variano in : procedura elettrochirurgica, Crioterapia e laser terapia.