Il primo sintomo è un prurito intenso nella zona pubica e con un buona vista si potranno notare dei piccoli insettini color brunastro muoversi tra i peli.
Si possono anche notare le lendini, che appaiono come dei piccoli "pacchetti" bianchi attaccati alla base dei peli. Il contagio avviene nella maggior parte dei casi per via sessuale: i pidocchi passano da un pube all'alto per strofinamento (fortunatamente non saltano).
Un altro modo può essere quello di indossare una biancheria infestata, o dormire in lenzuola contaminate. Queste piccole creature a sei zampe si nutrono di sangue umano. Il loro morso causa una irritazione intensa, tanto che per il prurito si può graffiare la zona permettendo a germi di infettare le lacerazioni, rendendo il fastidio ancora più intenso.
I pidocchi del pube possono arrivare ad infettare la zona anale, e può essere frequente che riescano a trovarsi la strada per arrivare tra i peli del petto maschile, o nelle ascelle. Qualcuno può addirittura arrivare ai capelli o le sopracciglia, creando un disagio particolarmente intenso nelle persone colpite.
Questi pidocchi sono in grado di vivere per un po' negli asciugamani, sulle lenzuola, e nella biancheria: di per se è una ottima ragione per non condividere la biancheria personale. Inoltre è buona norma non provare nei negozi costumi da bagno o biancheria, senza qualcosa che possa servire come protezione.
Quanto è comune il disturbo da pidocchi del pube?
A livello mondiale le persone che dichiarano di averne sofferto varia tra il 2 ed il 10%, ma nei paesi sviluppati sono molto meno frequenti (ad esempio, nella vicina inghilterra del 2008 i casi segnalati erano circa 2000).
Un gran numero di persone, tuttavia, non riporta il disturbo al proprio medico e si cura da solo con il consiglio del farmacista. È consigliabile, se si pensa di soffrirne, consultare una clinica per disturbi sessuali od un ginecologo/andrologo poiché hanno più familiarità con questo genere di infezione, e la possono diagnosticare rapidamente. Medici meno esperti possono, di tanto in tanto, confondersi con scabbia o con altro genere di infezione cutanea.
L'autotrattamento tuttavia è molto praticato. Possono essere usati diversi agenti (permetrina in crema, ad esempio) ma è sempre bene consultare il farmacista poiché non tutte le lozioni per i pidocchi possono essere adeguate (ad esempio in caso di allattamento o gravidanza).
Normalmente il medicinale deve essere spalmato su tutto il corpo ed essere lasciato agire per 12 minuti, per poi ripetere il trattamento dopo 7 giorni. È una buona idea, poi, sbarazzarsi del pelo e di spazzolare bene i capelli per rimuovere le lendini saldamente aggrappate. Molti medici poi consigliano il trattamento per tutta la famiglia (o per tutti i coinquilini) di chi dovesse essere infettato (o almeno comunicare loro di controllare).
Queste bestioline appaiono principalmente intorno a piccole comunità di studenti e coinquilini, in particolare dove la giovane età porta a lasciarsi andare più facilmente nei rapporti sessuali. La biancheria e tutto l'abbigliamento deve essere lavato con cura, utilizzando acqua calda. Coperte e lenzuola, più difficili da lavare, andrebbero conservate sigillate in un sacco di plastica per una settimana; tempo sufficiente a far morire i pidocchi. Fino a quando lenzuola e soggetti interessati non avranno completamente debellato l'infestazione, è buona cosa non avere rapporti sessuali.
E infine: allegria! È desolante scoprire di avere le piattole, ma non è certo la fine del mondo. Fortunatamente possiamo liberarcene in fretta.
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