Storia della propoli:
La propoli era nota già agli antichi Egizi che la utilizzavano contro le infiammazioni, mentre il medico greco Dioscuride la consigliava in caso di gonfiori e infiammazioni dei nervi. Recenti studi scientifici hanno confermato il suo potere antibiotico, immunogeno e contro l'invecchiamento precoce.
Un alveare produce in media 100 g di propoli all'anno. Di questa produzione l'apicoltore può prelevarne solo la metà, per non compromettere l'azione disinfettante esercitata sull'alveare stesso.
A cosa serve la propoli?
La propoli esercita un'azione antibiotica e rinforza le difese immunitarie. Le principali sostanze attive, i flavonoidi, riducono le infiammazioni. In caso di ferite che non si rimarginano, la pomata alla propoli accelera il processo di guarigione, disinfettando la ferita e creando un film protettivo. Le sostanze attive di questa resina, inoltre, stimolano la rigenerazione dei tessuti. La pomata alla propoli è indicata anche in caso di scottature solari: attraverso il film idrofugo protegge, infatti, la cute infiammata. La tintura di propoli aiuta soprattutto in caso di mal di gola, con difficoltà a inghiottire e tonsille infiammate con placche con un'azione germicida e decongestionante. La propoli contenuta nelle pomate e nelle creme per la pelle esercita un'azione delicatamente protettiva. È leggermente idrofuga, protegge il film idrolipidico cutaneo e regola il pH. Inoltre è germicida, rigenera le cellule e aiuta a combattere le impurità cutanee, contribuendo a migliorare l'aspetto della pelle.
Propoli: come prenderla
Per l'assunzione, seguire le indicazioni presenti sull'etichetta di qual si voglia prodotto a base di propoli, apportate direttamente del produttore.