Si consiglia alle persone che ne soffrono di cominciare con un digiuno, limitandosi, ad esempio, a consumare solamente succhi di frutta, in modo da consentire all’organismo di depurarsi e all’infiammazione presente di placarsi; due o tre giorni sono sufficienti anche per i casi più gravi di gastrite acuta, ma per chi soffre di gastrite cronica sarebbe meglio prolungare il digiuno fino a sette giorni circa o, se preferibile, di compiere brevi digiuni, ripetuti ad intervalli regolari, ad esempio ogni mese o ogni due mesi, a seconda ovviamente della condizione di malessere e dei progressi compiuti.Cosa fare contro la gastrite
Le cause che portano all’infiammazione dello stomaco, quindi alla gastrite, possono essere diverse; le principali sono:
eccessivo e frequente consumo di cibo cibo cotto non correttamente abuso nel consumo di bevande alcoliche (o di tè e caffé forte) eccessivo condimento (come salse piccanti) alcuni farmaci, tra i quali gli anti infiammatori non steroidei condizione di malessere, stress e ansia
Attraverso il digiuno si riduce a zero la quantità di sostanze irritanti che possono essere assunte con il cibo, dunque lo stomaco si riposa e viene favorita l’eliminazione delle sostanze tossiche che si sono accumulate nel sistema, causando l’infiammazione. Una volta superata la fase dolorosa, per evitare che possa subito ripresentarsi, bisogna adottare, per almeno altri tre giorni, una dieta costituita solamente da frutta, in seguito, si possono introdurre nella dieta i tre gruppi di alimenti di base, cioè semi, noci e cereali, verdura e frutta. Particolarmente utile per risollevarsi dalla gastrite è una miscela di succo di carota e succo di spinaci: 170 grammi di succo di spinaci con 280 grammi di succo di carote garantiscono benefici nel trattamento della gastrite. Ogni giorno bisogna prendere da otto a dieci bicchieri d’acqua, avendo cura di non bere durante i pasti, per evitare che vengano troppo diluiti i succhi gastrici e che la digestione sia troppo lenta; i pasti, invece, vanno consumati con calma, senza avere agitazione e fretta di terminare. Dall’inizio del digiuno, dev’essere usato quotidianamente per circa una settimana un clistere di acqua calda, per purificarsi; se la costipazione è una condizione abituale bisogna adottare delle misure che riducano il problema, come ad esempio fornire calore allo stomaco (con un compressore o la classica borsa dell’acqua calda) due volte al giorno, sia a stomaco vuoto, sia circa due ore dopo i pasti. Chi soffre di gastrite deve astenersi dal fumare, quindi deve escludere l’eccessivo consumo di tabacco, dall’assumere bevande alcoliche e dal consumare alcuni cibi, quali il peperoncino e il pepe rosso, i sottaceti e gli altri alimenti acidi, il tè forte e il caffé, evitando in ogni caso anche dolci (pasticcini, torte farcite) e bevande gassate. Vanno limitati, in generale, i condimenti, in particolar modo aglio, cipolla, chiodi di garofano e cannella che rendono più acuta e fastidiosa la sensazione di bruciore di stomaco. Infine bisogna evitare di consumare cibi troppo diversi tutti insieme e di mangiare appena prima di andare a letto: la sera bisogna mangiare almeno due ore prima di andare a dormire. Altri fattori da evitare sono lo stress sia fisico sia mentale, perciò si cerchi di ridurre o eliminare qualsiasi preoccupazione e tensione mentale. Bere una tazza di tisana, magari addolcita con un cucchiaino di miele. Mangiare della succosa frutta fresca. Mangiare un piatto di verdura fresca, appena cotta al vapore, con due o tre fette di pane (o altri alimenti a base di grano). Bere un bicchiere di succo di carote. Consumare un’abbondante porzione di insalata verde, rigorosamente fresca; accompagnare con dei germogli verdi di fagioli. Una mela. Si possono includere nella dieta, anche per chi soffre di gastrite i seguenti cibi: pollo, tacchino, tutti i tipi di carne tenera, ricotta, uova (cucinate alla coque o strapazzate), patate, riso e, persino, il burro di arachidi; si deve, invece, ridurre il più possibile l’apporto di sale, poiché è altamente irritante per le mucose, quindi aumenta la sensazione di bruciore. Un’altra condizione simile alla gastrite è la gastroenterite, che interessa oltre che lo stomaco, anche l’intestino, causando diarrea e vomito; la gastroenterite è, generalmente, di origine virale, ma anche in questo caso la dieta può avere una funzione rilevante: il consumo di succhi di frutta, ad esempio, riduce notevolmente il dolore; in seguito, superata la fase più dolorosa, è utile mangiare mele, banane e riso per ripristinare la condizione di normalità dell’apparato digerente. Occorre inoltre evitare innanzitutto i pasti abbondanti, ai quali vanno preferiti numerosi spuntini distribuiti nel corso della giornata e alcuni cibi, come agrumi, cibi ricchi di grassi, prodotti caseari, bevande alcoliche e caffé. La dieta, ancora una volta, risulta essere una potente alleata nel trattamento contro le malattie: anche un problema insidioso come la gastrite, soprattutto quella cronica, può essere tenuto sotto controllo attraverso il consumo di cibi che non siano irritanti per la mucosa e che garantiscano una corretta secrezione dei succhi gastrici; e nei casi più acuti e dolorosi si può combattere la gastrite con il digiuno e con il supporto di alimenti che alleviano il dolore e aiutano a ritornare ad una condizione di normalità.Quali rimedi contro la gastrite?
Il digiuno
La dieta: quali cibi consigliati e da evitare
Trattamenti vari
Può dare sollievo anche praticare degli esercizi molto leggeri, come una camminata lenta, il nuoto o il golf.Cosa evitare?
Questa semplice tabella può essere seguita da chi soffre di gastrite per trarne immediato giovamento e limitare i disagi derivanti dagli episodi di gastrite
Per colazione
A pranzo
Come spuntino durante il pomeriggio
A cena
Prima di andare a dormire
Altri consigli utili:
Cibi che portano benefici nel trattamento della gastrite: