Quali parti del corpo risentono maggiormente di questo virus?
Gli organi maggiormente colpiti da questa infezione sono:
- la faringe
- il naso
- i seni paranasali
- l'orecchio medio, collegato al naso e alla faringe attraverso la tuba di Eustachio
- i linfonodi del collo, collegati dai vasi linfatici
- a volte anche l'occhio, dal momento che comunica con il naso attraverso il condotto naso-lacrimale
Come si trasmette il raffreddore?
Il raffreddore si trasmette da un individuo all'altro per mezzo di goccioline infette:
- direttamente attraverso la tosse e/o gli starnuto;
- indirettamente, veicolando i germi tramite fazzoletti, piatti, bicchieri e giocattoli.
Il raffreddore ha un'incubazione che va dai 2 ai 7 dal momento del contagio.
Chi viene facilmente colpito dal raffreddore?
L'infezione da raffreddamento colpisce particolarmente i bambini, soprattutto i più piccoli, ma è una delle malattie più diffuse e attacca soggetti di tutte le età.
Quali sono i sintomi del raffreddore?
Il bambino affetto da raffreddore, lamenta comunemente numerosi sintomi, che possono manifestarsi tutti insieme o solo in parte. Tra i più comuni:
- congestione nasale
- starnuti numerosi
- abbondante secrezione nasale, chiara e trasparente
- mal di gola
- febbre
- arrossamento degli occhi, con lacrimazione abbondante e spontanea.
- tosse secca
- lieve rigonfiamento dei linfonodi cervicali
- dolore agli orecchi
- sensazione di chiusura
- febbre, anche alta, specialmente nei bambini più piccoli.
Il raffreddore non dura, in genere, più di 4 giorni, ma si resta contagiosi per 1-2 settimane dall'inizio dei sintomi.
Come può degenerare il raffreddore nei bambini?
Il raffreddore, soprattutto nei bambini, non deve essere né sottovalutato, né trascurato in quanto esso può trasformarsi in:
- laringite
- bronchite
- bronchiolite
- polmonite
- encefalite
- otite
- sinusite
- linfoadenite
- polmonite virale o batterica
- encefalite
Quali comportamenti si devono assumere nel caso il virus colpisca un bambino?
Non è necessario che il bambino stia a letto, ma deve
- limitare l'attività fisica
- stare lontano da altri bambini, in particolare dai più piccoli
- stare e soprattutto dormire in un ambiente umidificato a sufficienza
- bere molti liquidi
- assumere paracetamolo, specie in presenza di febbre e/o dolori
- fluidificanti bronchiali. In presenza di tosse
- vitamina C
- lavaggi endonasali con soluzione fisiologica o acqua e sale, specie nei bambini più piccoli.
Dopo aver visitato il bambino, il medico può richiedere, se necessario, un'emocultura e/o un tampone faringeo.
Quando è necessario consultare il medico?
Se il bambino presenta sintomi che normalmente sono assenti nel raffreddore, quali:
- secrezione purulenta dal naso, dagli occhi, dagli orecchi
- febbre per più di 3 giorni
- ingrossamento e dolore dei linfonodi
- arrossamento della pelle
- respiro difficoltoso
- dolore toracico
- mal di testa forte
- vomito
- rigidità nucale
- brividi intensi
bisogna sospettare una complicanza e perciò rivolgersi ad un medico.