Dolori da reflusso gastroesofageo:
Questi dolori sono dovuti al riversamento di materiale acido dallo stomaco verso l’esofago, questo provoca un infiammazione dell’epitelio esofageo non predisposto a interagire con sostanze acide, da qui si instaura il processo di pirosi (bruciore) che porta al dolore localizzato in sede toracica.
Le ripercussioni di tale situazione acida si riflettono, ovviamente, sulle strutture circostanti, è il caso dei polmoni i quali influenzati dall’infiammazione esofagea possono andare incontro a fenomeni di asma.
Da questa situazione possono poi instaurarsi una serie di eventi patologici a cascata; ricordiamo infatti che i polmoni tramite le pleure sono connessi inferiormente al diaframma, questo a sua volta tramite i suoi pilastri si inserisce sul tratto vertebrale dorso-lombare, da qui è facile dedurre come tutta questa zona possa andare incontro a sofferenza ed alterazione funzionale; non dobbiamo stupirci infine dell’insorgenza di dolori alla bassa schiena ed eventualmente ernie.
Non va di certo meglio se osserviamo con più attenzione le connessioni polmonari superiori, pensiamo infatti ai legamenti vertebro-pleurici, i quali connettono polmoni e vertebre cervicali, in questo caso il quadro che si può presentare è quello di dolorabilità e formicolio di tutta la zona della spalla e delle braccia, cefalee e carvicalgie, visto e considerato l’effetto che la trazione esercitata da tali legamenti può provocare sulle vertebre cervicali comprimendo le radici nervose di tutta la zona.
Sintomi principali del reflusso gastroesofageo:
Sintomo fastidioso e spiacevole è il rigurgito, conati di vomito dopo i pasti, sensazioni di acidità spesso frequenti dopo aver mangiato e quando ci si stende: la posizione orizzontale infatti facilita il processo di risalita del contenuto gastrico nell’esofago.
La notte quindi si presta facilmente al manifestarsi di tali sgradevoli manifestazioni.
A questa situazione di riproposizione nella cavità orale di tali sostanze acide si aggiungono spesso fenomeni di erosioni dentali e gengivali, non di rado associate ad alitosi.
Sotto quest’ottica è dunque evidente che un’opportuna dieta ed un adeguato stile di vita possono aiutare molto la prevenzione e la cura, anche in questo caso affidarsi ad un buon gastroenterologo e un buon osteopata può rappresentare un intelligente approccio per il trattamento e la gestione del problema.
Fondamentale, quindi, è non fermarsi mai all’apparenza ed ai sintomi, ma andare oltre e cioè alla ricerca delle cause e, quindi, della soluzione.
Roberto Folleri
Dott. in Scienze Motorie
Osteopata e Personal Trainer
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Cagliari