Guarire dalla salmonella:
La maggioranza delle persone guarisce senza particolari trattamenti, ma se la malattia è di grave entità e causa una notevole perdita di liquidi (disidratazione) è necessario il ricovero ospedaliero.
Il contagio da salmonella avviene, di solito, mediante assunzione di cibo contaminato poichè il batterio vive nell’intestino di molti animali da allevamento pertanto:
- carne, uova, pollame, latte vengono contaminati direttamente in quanto prodotti ottenuti dagli animali infetti;
- verdure a foglia verde, frutta e molluschi vengono contaminati indirettamente attraverso il contatto con il suolo e le falde acquifere infestati.
Anche altri animali come tartarughe, rettili domestici, cani, gatti e roditori possono essere portatori dell’infezione. Se un alimento è stato infettato lo si rileverà mediante analisi dell’odore e del gusto: è impossibile capire dal solo aspetto se è avvenuta la contaminazione.
Il contagio da salmonella può avvenire anche in altri modi:
- contatto tra cibi cotti e crudi;
- tra persone che curano poco l’igiene personale.
Quali sono, allora, le avvertenze da seguire per evitare di contrarre l’infezione da salmonella?
- lavare bene le mani con acqua e sapone prima di preparare e mangiare il cibo, dopo aver toccato alimenti crudi, dopo essere stati in bagno, dopo il contatto con animali, dopo il giardinaggio;
- separare i cibi cotti da quelli crudi;
- conservare i cibi crudi o quelli pronti in frigorifero;
- lavare bene frutta e verdura cruda;
- cuocere bene il cibo, soprattutto la carne;
- tenere superfici e arnesi da cucina ben puliti;
- non bere acqua non potabile da laghi, fiumi o torrenti;
- non tenere in casa rettili o anfibi in presenza di bambini di età inferiore a 5 anni o di persone con sistema immunitario debilitato;
- lavare in acqua calda gli indumenti dei familiari colpiti da salmonella;
- disinfettare i sanitari del bagno.
E in caso di contagio, cosa si deve fare?
La cosa più importante è bere molti liquidi, anche a piccoli sorsi ma di frequente, per evitare la disidratazione e reintegrare zuccheri e minerali persi se si è colpiti d vomito e diarrea. Da evitare il tè, il caffè, le bevande gassate e l’alcool; meglio diluire le bevande che contengono zucchero. Se sopraggiungono dolori, assumere del paracetamolo. E’ importante non recarsi a scuola o sul luogo di lavoro finché persistono i sintomi, perché la malattia è ancora altamente contagiosa (meglio attendere le 48 ore dopo la scomparsa dei sintomi); avvisare la scuola ma anche il datore di lavoro nel caso in cui si lavorasse a contatto con persone a rischio (anziani, giovani, persone con problemi di salute) o in ambienti alimentari.
Cura e terapia per la salmonella
Normalmente, l’infezione da salmonella si presenta in forma lieve e si risolve da sola nel giro di pochi giorni.
In caso infatti di sistema immunitario sano, l’infezione si rispolve quindi da sola senza prescrivere alcuna cura. In questi casi il consiglio è di non contrastare il fenomeno diarroico, poiché è il naturale meccanismo di difesa usato dall’organismo per espellere i germi.
La cura si basa principalmente sulla
- Reintegrazione di Sali e reidratazione
- assumere dei fermenti lattici.
- Viene sconsigliato l'uso di antidiarroici come l'Imodium perchè prolungano il tempo di permanenza delle Salmonelle nell'intestino,
- La nausea e il vomito si trattano con dei sintomatici,.
- L’uso degli antibiotici (chinoloni, cotrimoxazolo, amoxicillina), che possono prolungare lo stato di portatore, andrebbero limitate a immunodepressi
In caso l’ infezione procuri anche febbre, è consigliabile l’assunzione di paracetamolo comune Tachipirina per tenere a bada la la temperatura e dare sollievo ai dolori di stomaco e cosa molto importante invece è l’assunzione di molti liquidi per evitare la disidratazione. Il trattamento con antibiotici di solito non è necessario, tuttavia, se l'infezione si diffonde dagli intestini, o persiste in caso contrario, l'infezione può essere trattata con ampicillina, gentamicina, trimetoprim / sulfametossazolo, ceftriaxone, amoxicillina, o ciprofloxacina. La durata del trattamento varia a seconda dell'estensione della malattia del paziente, e può variare da 14 giorni per febbre enterica a sei settimane per bactremia.
Di norma per la salmonella è sufficiente adottare una terapia di supporto: somministrazione di soluzioni orali reidratanti (che servono per compensare l’acqua e i sali persi con il vomito e la diarrea), fermenti lattici e probiotici.
Nonostante la salmonella sia un’infezione batterica il ricorso agli antibiotici viene sconsigliato, poiché potrebbe allungare i tempi di persistenza delle salmonelle nelle feci o indurre resistenza. L’ospedalizzazione e l’uso di antibiotici sono indicati solo nei casi gravi (con sintomi extraintestinali), nei neonati al di sotto dei 3 mesi di età e in soggetti con malattie cronico-degenerative.