La diminuzione della secrezione lacrimale causata dalla sindrome di Sjogren solitamente porta dapprima a una semplice secchezza delle mucose oculari detta anche xeroftalmia e ad una conseguente cheratocongiuntivite secca che coinvolge anche le piccole ghiandole annesse alla trachea, ai bronchi, all'esofago e alla vagina che per questo risultano alterate, con conseguente secchezza delle mucose dovuta essenzialmente alle alterazioni delle ghiandole sudoripare e sebacee ed inoltre di questo squilibrione ne risente ache la cute che appare secca oltre che squamosa.
In abbianamento ai sintomi e disturbi di cui sopra, possono esserci anche delle problematiche osteoarticolari di tipo reumatico e manifestazioni generali, come ad esempio la comparsa di qualche grado di febbre e malessere unito a debolezza.
Le alterazioni istologiche che pesano sulle ghiandole salivari consistono precisamente, in una diffusa infiltrazione di linfociti che scompensano la struttura delle ghiandole stesse e sostituiscono più o meno in modo esteso gli acini ghiandolari e da questo si può notare anche l'apparizione di piccoli gruppi di cellule mioepiteliali e una sclerosi mit ialinosì del connettivo ghiandolare.
In base alle analisi che la medicina continua a fare in merito a questa sindrome e con il passare degli anni, si può ritenere esista in essa, alla base di tali problematiche un disordine immunologico correlato ad una formazione di anticorpi organo-specifici diretti contro i dotti salivari, elemento comune anche nella sindrome di Mikulicz ed anche nella la lesione linfoepiteliale benigna di Godvin visto che entrambe aggrediscono le ghiandole salivari.
La diagnosi di sindrome di Sjogren può avvenire tramite esami di routine svolti dal professionista che in base al soggetto ed all'avanzamento della sindrome potrà decidere il trattamento e la terapia con i farmaci che riterrà più opportuni ed eventualmente associare ad essi anche trattamenti locali per ridurre la secchezza delle mucose come ad esempio pomate e colluttori vari.