Suddivisione del cuore
Il cuore è suddiviso in quattro parti: nella parte superiore trovano posto due atri, mentre nella parte inferiore si trovano i ventricoli che hanno una dimensione maggiore rispetto agli atri. Ogni ventricolo è dotato di due valvole: una si occupa del sangue che entra nel ventricolo, l'altra del sangue che fuoriesce dal ventricolo. Ciascuna di queste valvole è dotata di cuspidi che si aprono e chiudono come un cancello e che fanno si che il sangue possa uscire tranquillamente.
Cosa è la valvola aortica?
La valvola aortica controlla il flusso di sangue che fuoriesce dal ventricolo sinistro e che lo indirizza all'aorta che è l'arteria principale del nostro corpo. Si apre nel momento in cui deve inviare il sangue ossigenato all'aorta e si chiude quando arriva il sangue da ossigenare all'interno del muscolo cardiaco.
Perchè di deve sostituire la valvola aortica?
Sono fondamentalmente due i motivi per i quali si rende necessario sostituire la valvola aortica:
- restringimento o stenosi della valvola, che impedisce il normale flusso di sangue;
- incontinenza della valvola aortica a causa di lesioni della stessa che portano il sangue a ritornare nel ventricolo e non invece a percorrere la strada verso l'aorta.
Oltre ad un problema che si può verificare a causa dell'età, ci sono anche delle malattie che possono portare ad un malfunzionamento della stessa e che possono essere:
- problema alla valvola aortica congenito;
- problema alla valvola aortica causato da malattie che portano ad una degenerazione della stessa.
Problema alla valvola aortica congenito
Una delle patologie congenite che può colpire la valvola aortica, si chiama valvola aortica biscupide e che genera una malformazione della valvola che risulta formata da due cuspidi invece di tre.
La valvola assolve tranquillamente alla sua funzione, per cui nella maggioranza dei casi, si scopre di avere questa malformazione quando si è avanti con gli anni.
Calcificazione senile della valvola aortica
È una patologia degenerativa ed è la più comune che interessa la valvola aortica e si presenta intorno ai 70 – 80 anni, che provoca un cattivo funzionamento dei cuspidi che a causa dei depositi di calcio non si aprono e chiudono correttamente.
Malattie dell'aorta
Seppure rare ci sono malattie ereditarie che possono apportare seri danni alla valvola aortica, come ad esempio la malattia di Marfan che colpisce i vasi sanguigni e che può provocare aneurismi dell'aorta.
Quali sono i sintomi che fanno pensare ad un malfunzionamento aortico?
I sintomi che fanno pensare ad un malfunzionamento aortico sono:
- angina a causa del ridotto afflusso di sangue al cuore a causa del malfunzionamento della valvola;
- durante un allenamento fisico si può verificare una mancanza di respiro;
- senso di vertigini;
- svenimento a causa del ridotto afflusso di sangue al cuore.
Nel caso si manifestino problemi di questo tipo, bisogna necessariamente rivolgersi al medico di famiglia che farà eseguire un elettrocardiogramma per avere un'idea del problema.
Nel caso in cui l'esito metta in evidenza delle problematiche serie, allora il ricorso al medico specialista e quindi al cardiologo assume carattere di urgenza.
Nel caso il paziente si trascuri e non segua le prescrizioni del medico, potrebbe andare incontro a seri problemi che possono portare anche all'insorgere di un infarto.
I primi interventi del medico sono ovviamente farmacologici,ma nel caso in cui la patologia non è più possibile controllarla in questo modo, sarà necessario intervenire chirurgicamente per sostituire la valvola compromessa.
Come si prepara il paziente prima dell'intervento?
Nel momento in cui il paziente viene ricoverato per essere sottoposto alla sostituzione della valvola, deve fare tutta una serie di analisi ed altri esami per valutare lo stato fisico ed eventuali problemi che potrebbero insorgere durante l'operazione. Il paziente farà una consulenza dall'anestesista che gli porgerà tutta una serie di domande legate alle malattie avute in passato, ai farmaci che assume, alle malattie che hanno interessato la famiglia. Dopo aver stilato una sorta di storia del paziente, l'anestesista sceglierà il tipo di anestetico da utilizzare nelle giuste dosi, per evitare anche i malesseri legati al post anestesia.
Verrà chiesto al paziente se è portatore di protesi dentarie, in questo caso prima di entrare in sala operatoria sarà necessario toglierle provvisoriamente, per evitare problemi con il tubicino che viene inserito in gola per aiutare la respirazione.
Prima di sottoporsi ad un intervento così importante, il team di esperti che segue il paziente fornisce tutta una serie di consigli che lo possono aiutare nel periodo della convalescenza a casa. Gli verrà consigliato, se persona che vive da sola, di fare una grossa scorta di cibi, di posizionare oggetti pesanti che possono servire a portata di mano per essere gestiti con minore impegno fisico.
Prima dell'intervento vero e proprio il chirurgo spiegherà a grandi linee che tipo di operazione andrà ad eseguire ma vengono forniti degli input per la riuscita ottimale dell'intervento:
- ai fumatori verrà chiesto di smettere in quanto il fumo potrebbe rallentare il processo di cicatrizzazione;
- ai pazienti in sovrappeso è consigliato di perdere peso prima di sottoporsi all'operazione;
- di iniziare un esercizio fisico moderato dopo l'intervento ma senza strafare;
- affrontare serenamente l'operazione;
- curare eventuali carie, per evitare che anche una semplice malattia gengivale possa infettare il sangue e rallentare il processo di guarigione.
Come si svolge l'operazione?
Il chirurgo fa un'incisione sul torace, per poi intervenire a tagliare nel mezzo lo sterno, operazione questa che prende il nome di sternotomia. Una volta raggiunto il cuore, quest'ultimo dev'essere messo momentaneamente a riposo e le sue funzioni sono assolte da una macchina chiamata cuore polmone: in questo modo il sangue non arriva al cuore bensì alla macchina che si occupa di farlo affluire ossigenato in tutto il corpo.
Il cuore dunque non è raggiunto dal sangue ed il chirurgo può lavorare tranquillamente, mentre l'aorta, che è l'arteria principale viene ostruita provvisoriamente. Il chirurgo adesso è in grado di incidere il cuore ed arrivare alla valvola che dev'essere sostituita, è un lavoro delicatissimo e quando è stata sostituita bisogna far ripartire il cuore. Per rimetterlo in moto gli saranno arrecate delle piccole scosse elettriche che hanno lo scopo di fargli riprendere il suo battito regolare, così da staccare la macchina e far ripartire il cuore a pieno regime.
Successivamente verrà suturato lo sterno, dal quale usciranno dei piccoli cateteri che hanno lo scopo di far drenare sangue e liquidi che si possono fermare in prossimità della ferita, per scongiurare possibili infezioni.
Tipi di valvole
Esistono diversi tipi di valvole che prendono il nome di biologiche o meccaniche e ci sono opinioni contrastanti su quale tipo possa essere la migliore.
Valvole meccaniche
Sono fatte di carbonio pirolitico, oppure in ceramica ed hanno il grande vantaggio di essere molto resistenti: lo svantaggio è dato dal fatto che sulla valvola il sangue si coagula ed il paziente deve assumere vita natural durante dei farmaci anticoagulanti per evitare la formazione di trombi che possono essere causa di ictus.
L'unica cosa che potrebbe inizialmente creare anche problemi di carattere psicologico è che queste valvole meccaniche possano fare del rumore, ma col tempo ci si abitua e diventa un rumore familiare.
Valvole biologiche
Il vantaggio di queste valvole è che sono fatte di tessuti animali, compreso quello umano ed hanno una durata che va dai 12 ai 15 anni, mentre lo svantaggio è che per i giovani e per le persone particolarmente attive può essere necessario essere rioperati.
A chi è impiantata una valvola di questo tipo non dovrà assumere per sempre anticoagulanti, se non nelle prime settimane dopo l'operazione a meno che non si a necessario assumerlo per altri problemi.
Ci sono rischi di mortalità per chi si sottopone a questo intervento di sostituzione?
La sostituzione della valvola aortica è un'operazione che come tale comporta dei rischi, che possono andare dalla morte, in casi rarissimi, oppure avere un ictus durante l'operazione a causa di trombi che si mettono in circolo nel sangue. Ovviamente il chirurgo si adopererà per evitare qualunque tipo di pericolo per il paziente, anche se ci sono importanti fattori di rischio da non trascurare:
- con l'età aumenta il rischio;
- se un paziente fuma, non fa esercizio fisico e fa abuso di alcol;
- se un paziente ha già avuto un ictus;
- se un paziente ha altri importanti problemi di salute.
(Convalescenza e riabilitazione dopo l'intervento)
Dopo l'intervento
Dopo l'intervento il paziente viene portato in terapia intensiva, dove la sua attività polmonare e cardiaca sarà monitorata per circa 48 ore e sarà sedato per non farlo muovere. Nella respirazione è aiutato da una macchina che introduce ossigeno nei polmoni e lavora al loro posto, ossigeno che viene introdotto attraverso un tubo chiamato endotracheale che è in bocca o spesso viene inserito anche nel naso. Quando il paziente si risveglia si ritroverà questo tubicino che non è facile da tenere e non potrà né parlar,e né bere, e neppure mangiare.
Quando il medico, dopo aver visitato il paziente, si rende conto che può respirare autonomamente, allora il tubo endotracheale sarà tolto e gli verrà somministrato ossigeno con una mascherina.
Passaggio al reparto
Trascorse le 48 ore critiche, il paziente può essere trasferito in reparto, che è comunque specializzato per i pazienti che hanno subito queste operazioni così importanti, ed ha sempre con se i cateteri per la fuoriuscita di materiale di scarto.
Nel momento in cui si passa in reparto il paziente potrà ricevere visite di amici e familiari, cosa che non era possibile fare nel reparto di terapia intensiva: gli unici rapporti erano dialogo medico e familiare.
Possono insorgere complicanze?
Seppure siano rare, è possibile che possano verificarsi serie complicazioni a seguito di questo intervento:
- si può verificare un'infiammazione della valvola, provocando un'endocardite che può creare danni al cuore che si possono limitare, facendo assumere al paziente degli antibiotici specifici;
- rischio di coagulazione, di cui si è parlato prima;
- chi ha una valvola biologica ed è giovane può andare incontro ad un secondo intervento;
- in un caso su 4 si possono verificare delle aritmie che vengono risolte utilizzando un pacemaker, che è un piccolo strumento che viene inserito sotto la pelle per dare una mano al cuore a regolarizzare il battito.
Cosa fare dopo l'intervento?
Dopo aver subito un'operazione così importante bisogna seguire un piano preciso che coinvolga sia la riabilitazione cardiaca che quella fisica con la fisioterapia ed i tempi di recupero ovviamente variano:
- in base all'età;
- in base allo stato generale del paziente.
Approccio psicologico al rientro a casa
Quando si rientra a casa dopo un intervento così importante, è normale sentirsi come spiazzati e spaesati, si ha paura di non riuscire ad essere più come prima, ed i principali sintomi sono:
- inappetenza;
- leggero gonfiore e rossore intorno alla ferita;
- episodi di insonnia;
- problemi di costipazione ed in questo caso serve bere molta acqua, mangiare molte fibre e poi rivolgersi al proprio medico per problemi di questo tipo;
- momenti di ansia e depressione: condividere il problema che si ha avuto con una persona che ha avuto il medesimo iter, aiuta psicologicamente ad essere più forti e motivati.
Come pulire la ferita?
Il rimedio più semplice è utilizzare del semplice sapone con dell'acqua, quando poi i punti si sono assorbiti sarà possibile anche fare una doccia, sempre che non sia troppo calda per evitare anche probabili emorragie.
Se si va al mare, dopo il periodo di convalescenza, bisogna apporre uno strato notevole di crema protettiva sulla cicatrice, operazione che andrà fatta per almeno un paio di anni dopo l'operazione.
Nel caso in cui si dovessero manifestare:
- sensazione di dolore intorno alla parte che è stata incisa;
- aumento del gonfiore;
- febbre alta.
Sesso e patologia
È normale che avendo problemi a livello circolatorio, tutti le più normali attività come la respirazione, incidono sulla vita di tutti i giorni compresa anche l'attività sessuale.
È normale che l'approccio al sesso, dopo un intervento di sostituzione della valvola aortica, va fatto con rigore ed attenzione e non provoca alcun problema di erezione.
Laddove questi problemi si dovessero riscontrare è indicato parlarne col proprio medico di famiglia che potrebbe indirizzare il paziente verso un gruppo di sostegno.
Guida di mezzi e lavoro
A chi ha subito un simile intervento viene vivamente invitato a non mettersi alla guida, prima di non essere tornato pienamente in forma, mentre chi svolge lavori pesanti può chiedere al proprio datore di lavoro di assegnarli un altro incarico.
Altri tipi di intervento
Sono state messe a punto altre tecniche di intervento che non portano ad un'operazione così importante e pericolosa come quella a cuore aperto che è comunque da preferire una prende il nome di:
- impianto della valvola aortica con un catetere: attraverso l'arteria femorale si porta un piccolo catetere a forma di palloncino fino al ventricolo sinistro che poi inserirà la valvola nuova sulla vecchia; si tratta di un intervento poco usato e non può trovare applicazione tra quelle persone debilitate fisicamente;
- riparazione della valvola: è possibile eseguirla solo nel caso in cui ci sia un'insufficienza aortica ma non per restringimento o stenosi dell'aorta ed in particolare si parla di inserire una sorta di anello di plastica per riparare la valvola e fare un'opera di innesto, sostituendo tessuti malati con tessuti sani fino ad arrivare alla valvola lesionata.