La spina dorsale
La spina dorsale è costituita da una serie di ossa che si chiamano vertebre che si incastrano lungo una sorta di colonna.
- trova giovamento al dolore facendo esercizio fisico mentre prova l'esatto contrario quando si riposa;
- al mattino appena ci si alza dal letto la schiena presenza una rigidità notevole e le vertebre sono bloccate, può passare anche una mezz'ora prima che il paziente possa iniziare a muoversi senza troppo dolore;
- può capitare di svegliarsi nel cuore della notte accusando un forte dolore e rigidità della schiena;
- si può anche avvertire dolore solo ad un gluteo oppure anche ad entrambi.
Artrite
La spondilite che già di per sé è debilitante, può provocare anche l'artrite e quindi infiammazioni alle articolazioni di anca, ginocchio ed a qualche altra articolazione.
Un'articolazione presenta artrite quando si verifica:
- forte dolore durante il movimento;
- gonfiore;
- sensazione di caldo nella parte colpita dall'artrite.
Entesite
L'entesite è invece un tipo di infiammazione che va a colpire quella parte di muscolo che si trova tra un tendine ed un legamento e si presenta di solito:
- nella tibia e precisamente nella parte superiore;
- dietro oppure sotto il tallone;
- nello sterno a causa dell'infiammazione delle costole.
Perché viene la spondilite anchilosante? Quali sono le possibili cause?
La causa scatenante di questa patologia è sconosciuta, anche se gli studiosi di genetica hanno individuato un gene che prende il nome di antigene leucocitario umano HLA-B27. Su un campione di 10 persone affette dalla patologia, 9 hanno nei loro geni l' HLA - B27. Eseguendo un'analisi approfondita del proprio DNA si potrebbe venire a conoscere di avere quel tipo di antigene, però non è detto che avere l'antigene significhi necessariamente contrarre la malattia. Per cui, anche se nel campione di 10 pazienti esaminati 9 presentano l'antigene, è anche vero che non tutti quelli affetti dalla patologia hanno nel proprio DNA l' HLA - B27. Può anche verificarsi la possibilità, abbastanza alta, che la malattia si possa trasmettere geneticamente e di conseguenza avere membri della stessa famiglia colpiti dalla spondilite.
Come viene diagnosticata la spondilite?
Non esiste un esame specifico che fornisca la diagnosi di spondilite: l'unica cosa da fare in presenza anche solo di uno dei sintomi di cui si è accennato prima, è rivolgersi al proprio medico di famiglia. Quest'ultimo nel caso sospetti qualcosa che va oltre il semplice mal di schiena, farà eseguire al paziente tutta una serie di esami:
- quelli del sangue completi e verificare se il paziente è anemico;
- la VES, che sta per velocità di eritrosedimentazione;
- calcolare la percentuale di proteina C ( CRP: proteina C reattiva )che viene prodotta dal fegato.
Sia la VES che la CRP forniscono informazioni utili relativamente allo stato infiammatorio dell'organismo e i loro valori elevati ed i punti in cui l'infiammazione è rilevata, fanno pensare ad una probabile diagnosi di spondilite anchilosante. Una volta avuti i risultati e la diagnosi di spondilite è quasi certa, il medico di famiglia può inviare il paziente dallo specialista che prende il nome di reumatologo che si occupa appunto dei muscoli e delle articolazioni.
Una volta che il reumatologo ha in mano gli esiti degli esami del sangue può a sua discrezione richiedere egli esami più approfonditi per valutare meglio lo stato infiammatorio del paziente e tra questi le radiografie, risonanza magnetica ed ecografie.
Raggi X
Le radiografie fanno uso di raffiche brevi ed intense di raggi x, per vedere lo stato di parti dure del corpo, che consentono di valutare i danni fatti dalla spondilite ed in particolare verificare:
- eventuali lesioni nella parte bassa della colonna vertebrale o articolazioni della parte sacro iliaca;
- formazione di calcificazione tra una vertebra e l'altra.
Risonanza magnetica
Si basa su altre fonti energetiche ed in particolare un campo magnetico, che consentono di visualizzare l'interno del corpo nei minimi particolari, cosa non fattibile con il solo ausilio dei raggi X.
Ecografia
Si basa sull'utilizzo di onde sonore e consente di valutare lo stato infiammatorio di tendi e legamenti in prossimità delle ossa.
Conferma della diagnosi di spondilite
Tutti gli esami di cui si è parlato poco prima vengono prescritti per verificare lo stato infiammatorio dell'organismo e valutare l'eventualità di fronteggiare una spondilite e dato che la spondilite anchilosante è una patologia che si manifesta lentamente, risulta difficile fare una diagnosi certa.
La conferma di spondilite anchilosante viene confermata in presenza di dati certi e situazioni che si ripetono nel tempo, come ad esempio:
- viene appurata una sacroileite (infiammazione delle articolazioni sacro iliache) attraverso i raggi x, che dura da più di tre mesi con forte dolore lombare e mentre si è a riposo il dolore è forte;
- quasi immobilizzazione della parte bassa della schiena;
- dolorabilità alla cassa toracica durante la respirazione.
Già solo in presenza di una sacroileite la diagnosi di spondilosi anchilosante può essere fatta. Come detto prima, non esiste una cura specifica per la spondilosi ma con l'ausilio di un buon fisioterapista e di farmaci adeguati è possibile condurre una vita abbastanza normale.
Fisioterapia
È la soluzione migliore perché l'esercizio fisico consente di mantenere elasticità e flessibilità della colonna vertebrale per evitare che si blocchi. Il reumatologo inviterà il paziente a rivolgersi ad un fisioterapista che studierà un programma personalizzato in base ai problemi e solitamente viene prescritto:
- di fare esercizio fisico con un gruppo di persone;
- di eseguire degli esercizi da solo;
- di fare dei massaggi su muscoli per alleviare il dolore e favorire la circolazione;
- di fare idroterapia in cui l'acqua svolge il compito di far rilassare i muscoli;
- di fare elettroterapia applicando dei piccoli elettrodi sui muscoli che saranno sollecitati da piccole scariche elettriche per favorire la guarigione e lenire il dolore.
Farmaci
Oltre alla fisioterapia ed all'esercizio fisico, il ricorso ai farmaci è doveroso laddove la spondilite sia molto dolorosa, ed i farmaci prescritti per questa patologia sono:
- antidolorifici;
- antireumatici;
- corticosteroidi;
- bloccanti del fattore di necrosi tumorale;
- bifosfonati.
Antidolorifici
Oltre al medico sono ovviamente prescritti dallo specialista che in questo caso è il reumatologo che di solito prescrive farmaci antinfiammatori non steroidei detti FANS, che intervengono sia sul dolore che a lenire il gonfiore presente sulle articolazioni.
I FANS più conosciuti e somministrati sono:
- ibuprofene;
- naproxene;
- diclofenac.
Le dosi, i modi ed i tempi di somministrazione saranno stabiliti dallo specialista che valuterà anche i casi in cui questi farmaci non possono essere somministrati, ed in particolare:
- a chi soffre di asma;
- a chi soffre di ipertensione;
- a chi ha oppure ha avuto problemi renali o cardiaci;
- a chi ha oppure ha avuto un' ulcera o in generale problemi allo stomaco;
- alle donne in stato interessante;
- a chi sta assumendo altri farmaci come l'aspirina oppure il farmaco che evita la coagulazione del sangue che prende il nome di warfarin.
Per le persone che non possono fare uso dei FANS può essere prescritto il paracetamolo che può essere usato anche da donne in stato interessante o che allattano, mentre è controindicato per chi ha problemi al fegato o chi fa abuso di alcol.
Codeina
Oltre al paracetamolo può essere prescritto anche un altro antidolorifico molto forte, che non è un FANS, che si chiama codeina e che ha degli importanti effetti collaterali:
- vomito e nausea;
- stitichezza;
- sonnolenza e quindi impossibilità di guidare.
Bloccanti del fattore di necrosi tumorale
Se l'attività fisica e l'uso dei farmaci antidolorifici non produce effetti positivi sulla spondilite anchilosante, si potrebbe utilizzare un altro farmaco chiamato bloccante del fattore di necrosi tumorali (TNF) che è una sostanza che viene prodotta dai tessuti quando sono infiammati. Questi bloccanti vengono somministrati con delle iniezioni ed hanno lo scopo di lenire l'infiammazione delle articolazioni.
Anche questi farmaci hanno importanti effetti collaterali:
- reazione allergica nel punto in cui viene fatta la puntura;
- infezioni polmonari come la tubercolosi, oppure setticemia;
- malessere generale;
- dolori all'addome;
- cefalea.
Il loro utilizzo per curare la spondilite anchilosante è recente ed i loro effetti a lungo termine non sono conosciuti, mentre sono ampiamente utilizzati per la cura dell'artrite reumatoide e non sono stati riscontrati danni per la salute del paziente.
Bifosfonati
Questi farmaci sono utilizzati soprattutto per curare l'osteoporosi, che può essere la causa di un peggioramento della spondilite anchilosante e possono essere somministrati in pastiglie oppure tramite iniezione.
Corticosteroidi
Sono anch'essi degli antinfiammatori molto forti e possono essere somministrati sia in compresse, usate nel caso di forte dolore nelle articolazioni tumefatte, che per iniezione, nel caso in cui si presente soprattutto rigidità ed essere quindi troppo legati nei movimenti.
Se un'articolazione risulta essere particolarmente infiammata, il farmaco può essere direttamente iniettato nella parte dolorante.
Questi farmaci trovano largo uso per tutti i casi di artrite perché leniscono il dolore e rendono meno rigida la parte.
Se viene fatta una iniezione sul punto, il paziente dovrà far riposare l'articolazione interessata per almeno 48 ore e non sarà possibile eseguire più di 3 iniezioni all'anno nel medesimo punto e questo per dei motivi molto semplici:
- ci possono essere effetti collaterali legati alla puntura;
- il tessuto intorno al punto oggetto della puntura può modificare il colore;
- ci potrebbe essere una lesione al tendine che si trova nei pressi del punto dolorante.
Complicanze della spondilite anchilosante
Come detto in precedenza la spondilite anchilosante può interessare diverse parti del corpo, ed a seconda della gravità con la quale si manifesta, potrebbe anche seriamente compromettere la minima autosufficienza.
Uveite
È una patologia chiamata anche irite e che va a colpire soltanto un occhio ed è spesso associata alla spondilite anchilosante.
Si manifesta con rossore, dolore e con forte sensibilità alla luce .
Se una persona ha consapevolezza di avere la spondilite anchilosante, e si dovesse verificare un arrossamento dell'occhio accompagnato anche da difficoltà visive, allora bisogna contattare subito:
- il medico di famiglia;
- un oculista;
- un optometrista.
Se diagnosticata in tempo la si guarisce con un normale collirio, in altri casi ci può essere la perdita di diverse diottrie.
Osteoporosi
È quella patologia che interessa le ossa e che causa la loro fragilità, nel caso della spondilite anchilosante l'osteoporosi si interessa della colonna vertebrale.
Fratture delle vertebre
Con la spondilite il rischio di essere soggetti a fratture della colonna vertebrale è assai frequente.
Malattie cardiovascolari
Chi soffre di spondilite anchilosante ha maggiori probabilità rispetto ad altri di sviluppare un problema di natura cardiovascolare, come un infarto o ictus. In questi casi il reumatologo potrebbe consigliare di fare dei cambiamenti legati alla quotidianità, per evitare di incorrere in questo pericolo.
Capacità ridotta dei movimenti e rigidità nella postura.
Chi soffre di questa patologia corre il rischio di vedere limitata la propria capacità di muoversi a causa di deformità della colonna vertebrale che possono subentrare col tempo. A questo si aggiunge anche una rigidità che interessa la parte bassa della schiena che può poi coinvolgere anche la parte alta della schiena, rendendo quasi impossibile qualsiasi movimento. Sono dei veri e propri handicap che rendono difficile poi relazionarsi correttamente col resto del mondo.
Chirurgia
In alcuni casi è previsto anche il ricorso alla chirurgia per sostituire un'articolazione che per esempio si è logorata, come quella che viene eseguita con molta frequenza e che prevede l'inserimento di una protesi all'anca, alleviando il dolore e per favorire i movimenti. Un altro tipo di intervento, molto raro, è quello da eseguire direttamente sulla spina dorsale in presenza di grossi problemi come ad esempio la sindrome della cauda equina. Questa patologia è una complicanza della spondilite anchilosante che si manifesta con lo schiacciamento dei nervi che sono situati nella zona lombo sacrale e quindi nella parte inferiore della schiena.
Questa sindrome si manifesta con:
- forte dolore nella parte bassa della schiena e sui glutei;
- debolezza a livello delle gambe e difficoltà nel camminare;
- incontinenza sia urinaria che fecale.
Amiloidosi
È una sindrome che può comparire nei casi di spondilite anchilosante molto grave. L'amiloide è una proteina contenuta e prodotta dalle cellule del midollo osseo, e l'amiloidasi è un patologia che provoca il concentrarsi della proteina in alcuni organi come ad esempio:
- cuore;
- fegato;
- reni.
Non è detto che necessariamente l'amiloidosi vada a colpire questi organi e spesso è asintomatica e difficile da diagnosticare.
Problematiche sul lavoro
In generale una spondilite anchilosante di media gravità non incide molto sulla capacità lavorativa, mentre le cose cambiano se la malattia degenera. Una persona su sei potrebbe avere bisogno di modificare il proprio lavoro a causa dell'avanzare della malattia, che lo renderebbe molto poco abile ed agile sul lavoro, e di conseguenza si dovrebbe optare per un:
- lavoro part time;
- lavoro da seguire da casa;
- lavoro poco impegnativo dal punto di vista fisico.
In tutte le altre situazioni, si dovrebbe assumere una postura corretta sia che si stia troppo in piedi oppure troppo seduti evitando di rimanere troppo fermi nella stessa posizione.
Cura della persona
Nel momento in cui la diagnosi è stata appurata, il paziente deve seguire delle regole precise affinchè tutte le cure da seguire siano applicate alla lettera ed in particolare:
- fare in modo di assumere in maniera regolare i farmaci prescritti;
- fare le regolari sedute di fisioterapia;
- avere una postura corretta non solo mentre si è in piedi, seduti ma anche quando si è sdraiati a letto;
- evitare il tabacco, in generale ma per chi è affetto da spondilite il fumo potrebbe portare a complicazioni circolatorie;
- alternare impacchi caldi e freddi, per lenire il dolore alla schiena ed alle articolazioni;
- seguire una dieta equilibrata;
- fare il più possibile un esercizio fisico mirato, oltre alla normale fisioterapia;
- mantenere il più possibile un peso forma ed evitare di ingrassare per non creare ulteriori problemi alla colonna.