Tè verde Composizione e Proprietà terapeutiche:
Le foglie contengono i seguenti principi chimici.
- Composti polifenolici (30%) prevalentemente catechine o flavonoli (epigallocatechina-3-O-gallato (EGCG), epicatechina, epicatechina-3-O-gallato (ECG), catechina, epigalloca- techina), flavonoidi, tannini, ac.clorogenico.
- Basi puriniche: caffeina o teina (1-5%) e piccole quantità di alcaloidi xantinici (teofillina, teobromina, ecc.).
- Saponine triterpeniche.
- Vitamine e minerali (vitamina C, vitamine del complesso B, calcio, ferro, fluoro).
Al tè verde si riconoscono le seguenti proprietà:
- Antiossidanti, protettive dell’apparato cardiovascolare, ipolipemizzanti.
- Stimolanti il metabolismo basale, lipolitiche, toniche sul SNC, diuretiche.
- Mantenimento omeostasi glicemica
- Antinfiammatorie.
Azione antiossidante, ipolipemica, antinfiammatoria del tè verde:
I radicali liberi e le ROS (specie reattive dell’ossigeno) che si formano nell’organismo a seguito degli stress ossidativi inducono danni alle cellule accelerando il processo di invecchiamento e lo sviluppo di patologie cronico-degenerative.
I composti polifenolici inibiscono la formazione delle ROS favorendo la loro cattura (radical scavengers). Di fatto le trasformano in sostanze meno aggressive, risparmiando quindi gli antiossidanti fisiologici (SOD, glutatione perossidasi, ubichinone, catalasi, carotenoidi, vit.C ed E).
Studi in vitro ed in vivo indicano che tra i polifenoli, l’EGCG e l’ECG risultano le più attive nel potenziare i sistemi di detossificazione, nel ridurre il danno ossidativo e nel prevenire la formazione di potenziali agenti aterogenetici responsabili in parte delle malattie cardiovascolari.
I polifenoli del the verde manifestano in ratti sottoposti a dieta ipercolesterolemica proprietà antiossidanti con incremento dei livelli sierici di lipoproteine HDL (colesterolo “buono”) ipotizzando quindi un possibile ruolo antiaterosclerotico.
Sempre nei ratti libere assunzioni di estratti solubilizzati di the verde per 5 settimane favoriscono una riduzione nella produzione dei metaboliti legati alla perossidazione lipidica, particolarmente della malondialdeide suggerendo effetti protettivi nei confronti della perossidazione lipidica a livello epatico (azione antiepatotossica), a livello ematico e del tessuto nervoso centrale.
Regolari ingestioni di the verde nell’uomo (1000 ml/die) non hanno evidenziato una significativa riduzione in vivo della perossidazione lipidica mentre in vitro è stata osservata un’attività antiossidante sul plasma umano (catechine).
L’attività antiossidante, la riduzione di radicali liberi, l’effetto ipolipidemizzante, antiaggregante piastrinico ed ipotensivo, giustificano l’indicazione del the verde come supporto nella prevenzione delle patologie cardiovascolari.
Il fatto che i Giapponesi ed i Cinesi con il costante consumo di the verde vantassero una minore incidenza di patologie cardiovascolari e tumorali con una più lunga aspettativa di vita, ha suggerito un probabile effetto chemiopreventivo dei polifenoli.
Recenti studi clinici hanno infatti confermato l’azione inibitoria dose dipendente delle catechine nei confronti della proliferazione cellulare. I maggiori effetti protettivi sono da attribuire all’EGCG a conferma del superiore potenziale preventivo riconosciuto al the verde 5 volte più ricco rispetto al the nero in questa catechina.
L’EGCG protegge le normali cellule dagli agenti genotossici ed induce l’apoptosi cioè la morte programmata in cellule neoplastiche.
Attività del tè verde per dimagrire, sulla termogenesi, sul peso corporeo, sulla glicemia:
In vitro l’estratto etanolico di the verde standardizzato al 25% in EGCG inibisce la lipasi gastrica e pancreatica stimolando la termogenesi.
In vivo, lo stesso estratto dopo tre mesi riduce in pazienti moderatamente obesi il peso corporeo del 4.6% e la circonferenza alla vita del 4,48%, confermando quindi la sua efficacia nel trattamento dell’obesità.
La vitamina C riduce negli adipociti in vitro la concentrazione di trigliceridi per inibizione della deidrogenasi glicerofosfato.
L’attività lipolitica del the verde potrebbe quindi in parte essere attribuita al suo contenuto in vitamina C in grado di contrastare l’accumulo di trigliceridi.
Recenti studi ipotizzano che gli estratti del the verde stimolano la termogenesi del tessuto adiposo bruno per interazione tra le catechine e caffeina con la noradrenalina.
Le catechine inibiscono il catecol-O-metil transferasi e la caffeina inibisce le fosfodiesterasi, entrambi gli enzimi non riescono quindi a disattivare la noradrenalina aumentando gli effetti adrenergici.
Iniezioni di EGCG nel ratto hanno evidenziato una riduzione nell’assunzione del cibo, un calo nel peso corporeo, un abbassamento ematico del glucosio, del colesterolo, dei trigliceridi.
L’EGCG aumenta in vitro l’attività dell’insulina mentre l’ECG mantiene l’omeostasi glicemica modulando l’assunzione di glucosio alimentare. Il mantenimento dell’omeostasi glicemica, l’azione ipolipemica, l’aumento della termogenesi nel tessuto adiposo bruno e del metabolismo ossidativo ad opera delle catechine e delle metilxantine, giustificano l’utilizzo del the verde nei casi di sovrappeso ed obesità, per favorire la riduzione del peso corporeo.
A cosa serve il tè verde?
- Sovrappeso, obesità, ritenzione idrosalina.
- Astenia funzionale.
- Favorire un’azione protettiva antiossidante.
Attività diuretica del tè verde e tonica sul SNC
Le metilxantine agiscono favorendo l’eliminazione renale di acqua e di elettroliti.
La teofillina, aumentando la velocità di filtrazione glomerulare ed il flusso ematico renale presenta un’azione diuretica più breve ma più efficace rispetto a quella esercitata dalla caffeina.
Per queste proprietà la droga viene consigliata nelle situazioni edematose con ritenzione idrosalina.
La metilxantine stimolano il Sistema Nervoso Centrale con rafforzamento dell’attività intellettiva ed aumento del livello di vigilanza e del tono psichico.
Gli estratti quindi possono essere indicati nelle situazioni di astenia funzionale, psicologica e fisica.