Una delle condizioni più preoccupanti che viene associata alla trombosi venosa è l’embolia polmonare, in quanto lo sviluppo dell’embolia polmonare è determinato dall’occlusione di un’arteria, di conseguenza, se una parte del coagulo che si è formato all’interno della vena viene trasportato fino ad una arteria, si può manifestare una embolia polmonare: questa condizione medica è piuttosto grave e potenzialmente pericolosa, perciò è necessario tenere sotto controllo e trattare adeguatamente e con tempestività la trombosi venosa, in modo da prevenire, tra le altre cose, una possibile insorgenza dell’embolia polmonare. Il numero di persone che, ogni anno, sono interessate dalla trombosi venosa è abbastanza consistente, tuttavia la maggior parte di queste persone sono particolarmente soggette allo sviluppo di disturbi di questo genere, a causa di altre malattie o di interventi chirurgici subiti; alla trombosi venosa possono essere associati numerosi altri disturbi, di conseguenza è di fondamentale importanza trattare adeguatamente questa condizione medica, in modo da evitare qualsiasi possibile complicanza. Le cause della trombosi venosa possono diverse, tuttavia è possibile individuare due fattori principali che, aumentando il rischio di coagulazione del sangue, tendono a favorire l’insorgenza della trombosi venosa; il sangue, infatti, può coagulare se si verifica una delle seguenti condizioni o entrambe queste condizioni: Lo sviluppo della trombosi venosa può dipendere da uno di questi due cambiamenti o, in alcuni casi, da entrambi, tuttavia i fattori di rischio e le possibili cause di questa condizione patologica sono numerosi; la causa specifica dell’insorgenza di questo disturbo deve essere individuata dal medico. La trombosi venosa, in genere, si manifesta con determinati sintomi, tuttavia, in alcuni casi, una persona che soffre di trombosi venosa può non avvertire alcun sintomi, in particolar modo nel primo periodo dopo l’insorgenza di questo disturbo. Indipendentemente da ciò, i sintomi più comuni della trombosi venosa sono il dolore ed il gonfiore, in genere localizzati alla gamba e, più nello specifico, al polpaccio; a volte, la sensazione di dolore ed il gonfiore della gamba sono accompagnati da un cambiamento nel colore, infatti la gamba può apparire di un tono diverso, in genere tendente al blu o al rosso, tuttavia questo sintomo è meno frequente rispetto ai primi due. I così detti fattori di rischio sono tutte quelle condizioni, non necessariamente patologiche, che possono favorire l’insorgenza e lo sviluppo di una determinata patologia; i fattori di rischio possono riguardare condizioni fisiologiche, patologiche e così via, inoltre possono dipendere da condizioni che si sono manifestate in passato o da condizioni presenti. In genere, l’insorgenza e lo sviluppo della trombosi venosa vengono ricondotti ad una causa ben specifica ed, a volte, ad alcuni fattori di rischio; sebbene i fattori di rischio non implichino, con certezza, lo sviluppo di una determinata patologia, è estremamente utile evitare, nei limiti del possibile, tutte quelle condizioni che potrebbero favorire lo sviluppo della trombosi venosa. La diagnosi della trombosi venosa viene effettuata sulla base di alcuni test diagnostici, in quanto una semplice visita medica non è sufficiente per effettuare una diagnosi sicura di questa patologia; in caso di possibile trombosi venosa, infatti, il medico individua quali esami siano utili per effettuare una corretta diagnosi di questo disturbo, quindi, una volta ottenuti i risultati degli esami ai quali il paziente si è sottoposto, il medico può confermare l’ipotesi ed effettuare una diagnosi relativamente certa. Le analisi nel sangue, innanzitutto, permettono di individuare una eventuale presenza di coaguli di sangue all’interno dei vasi sanguigni, infatti, se un coagulo è presente all’interno di un vaso sanguigno, si attiva spontaneamente un sistema, che può essere rilevato attraverso le analisi del sangue; questo stesso sistema, tuttavia, viene attivato anche in altre condizioni, di conseguenza le analisi del sangue non sono sufficienti per poter effettuare una diagnosi certa di trombosi venosa. Se questo test diagnostico risulta negativo, è molto probabile che non si sia formato alcun coagulo all’interno dei vasi sanguigni, mentre, se il test diagnostico risulta essere positivo, è possibile che si sia formato un coagulo all’interno di un vaso, tuttavia è necessario ricorrere ad un altro test diagnostico per confermare questa ipotesi. I test diagnostici che permettono di confermare l’ipotesi di trombosi venosa forniscono delle immagini, ad esempio attraverso gli ultrasuoni: il medico deve individuare quale tra i test diagnostici sia maggiormente indicato per valutare la condizione del paziente; la scelta del test diagnostico, infatti, dipende dalla parte del corpo in cui si trova il vaso interessato dal coagulo, in quanto alcuni test, ad esempio, permettono di individuare con precisione la presenza di coaguli in vasi sanguigni che si trovano in prossimità del ginocchio ma non in altre parti del corpo, mentre altri test diagnostici sono particolarmente indicati in caso di formazione di un coagulo in una vena che si trova all’altezza della coscia e così via. Il trattamento che viene intrapreso in caso di trombosi venosa, nella maggior parte dei casi, si basa sull’assunzione di farmaci anticoagulanti, che permettono di eliminare il coagulo che si è formato all’interno dei vasi sanguigni, favorendo il normale flusso del sangue attraverso i vasi; una volta effettuata la diagnosi di trombosi venosa, il medico valuta quale farmaco sia maggiormente indicato e prescrive al paziente una specifica terapia. I rimedi per la trombosi venosa e prevenire la stessa sono semplici in quanto si seguono delle linee guida salutistiche e sane. Ad esempio in commercio nelle farmacie, parafarmacie e negozi specializzati si possono acquistare delle calze elastiche a compressione graduata che aiutano a prevenire il gonfiore causato dalla trombosi e, grazie alla compressione graduata, diminuisce la probabilità di ristagni e coaguli tipici della trombosi venosa. Oltre alle calze, si consiglia di fare delle visite periodiche mediche e tenere sotto controllo alimentazione e soprattutto fare movimento fisico modificando così il proprio stile di vita in modo sano ed attivo. Fattori come fumo, obesità, inattività fisica ed ipertensione aumentano le probabilità di trombosi venosa, pertanto si consiglia di evitarli. Ecco perché si consiglia sempre di seguire uno stile di vita sano che comprende anche l’attività fisica che migliora la circolazione in generale ed aiuta a sgonfiare le gambe (uno dei sintomi collegati alla trombosi venosa). I migliori sport a riguardo risultano essere: nuoto, camminare, andare in bicicletta e jogging. Altro rimedio casalingo molto utile è di dormire o rilassarsi sul divano tenendo gambe e piedi sollevati per favorire una migliora circolazione venosa e linfatica. Esistono anche creme, gel e spray pensati e formulati appositamente per attenuare i fastidi derivanti dalla trombosi. Tali prodotti vengono sempre consigliati abbinando un massaggio che aiuti a riattivare e migliorare la circolazione. La trombosi venosa è una condizione patologica determinata dalla formazione di un coagulo all’interno di un vaso sanguigno, che impedisce il normale flusso del sangue attraverso i vasi; le cause di questo disturbo possono essere diverse, così come sono numerosi i fattori di rischio per la trombosi venosa, vale a dire tutte quelle condizioni che possono favorire lo sviluppo di questa patologia. Una volta riconosciuti i sintomi della patologia, il medico richiede alcuni test diagnostici, quali le analisi del sangue, che risultano essere indispensabili per effettuare una diagnosi di trombosi venosa; alla diagnosi di trombosi venosa deve necessariamente seguire un trattamento, da intraprendere con tempestività: la maggior parte dei trattamenti contro la trombosi venosa si basa sull’assunzione di farmaci anticoagulanti, tuttavia il medico deve prescrivere il farmaco specifico e la terapia da seguire.Trombosi venosa e altre complicazioni
Con quale incidenza si sviluppa la trombosi venosa?
Quali sono le cause della trombosi venosa?
Quali sono i sintomi della trombosi venosa?
Il gonfiore può essere localizzato alle gambe ed ai polpacci, ma, in determinati casi, può essere esteso a tutta la gamba, compresa la coscia, soprattutto quando il coagulo di sangue si trova all’interno di una vena, proprio all’altezza della coscia.Quali sono i fattori di rischi per la trombosi venosa?
Tra i principali fattori di rischio per la trombosi venosi, ricordiamo:
Come viene effettuata la diagnosi della trombosi venosa?
Quale trattamento viene intrapreso in caso di trombosi venosa?
Rimedi e prevenzione della trombosi venosa
Considerazione finale sulla trombosi venosa
Trombosi venosa
Cosa significa trombosi venosa? La trombosi venosa è una patologia molto diffusa le cui cause possono essere anche imputate e non solo ad una cattiva alimentazione e stile di vita.
La trombosi venosa è una condizione medica caratterizzata dalla formazione di un coagulo di sangue all’interno di una vena: la presenza di coaguli all’interno dei vasi sanguigni, in genere, riguarda le gambe, infatti la diagnosi più frequente è quella di trombosi venosa della gamba; la formazione di un coagulo ostacola il flusso sanguigno attraverso la vena, di conseguenza i tessuti non vengono correttamente drenati e le gambe possono apparire gonfie e doloranti.