Terapia (cosa fare) delle ustioni localizzate:
primo grado:
creme, grassi inerti, cortisonici localmente.
secondo grado:
Si può evacuare la vescicola con puntura, conservando il tetto.
Se le bolle sono aperte si asporta il tetto e si effettua una medicazione sterile con antibiotici.
Talora è indicato l'uso di medicazioni occlusive, specie per ustioni localizzate a livello degli arti.
terzo grado:
Talora è indica l'escissione chirurrgica delle zone necrotiche o comunque un'accurata toilette delle medesime.
Profilassi dell'infezione piogenica con antibiotici anche per uso generale.
Durante la fase di riparazione possono essere utili trapianti per autoinnesto.
Nelle ustioni localizzzata superficiali, la sintomatologia generale è scarsa o assente; in quelle circoscritte profonde mentre nelle diffuse è talmente imponente da determinare la cosiddetta malattia da ustione.
Ustione diffusa:
Giova a questo punto introdurre un criterio di valutazione percentuale approssimativa dell'estensione dell'ustione.
Si applica a tale scopo la seguente formula percentuale, testa e collo 10% torace:10%; addome:%; dorso:%; lombi 10%; arto superiore 10%; arto inferiore 18%; Sono considerate gravi le ustioni estese olter il 10-15%. In linea di massima però per ustioni del 50% la morte si verifica solo nella metà dei casi.
Il primo sintomo presentato da questi ammalati gravi è lo shock da ustione, che si manifesta con malessere, sudorazione, sete intensa, estremità fredde, tachicardia, polipnea, ipotensione arteriosa, a volte delirio, come e morte.
Responsabile di questo stato di shock è l'intensa essudazione.
Plasmatica (plasmorrea, e orragia biance).
Che determina una diminuzione della massa circolante (ipovolemia).
Fenomeno conccimitante è l'emoconcentrazione con aumento anche notevole dell'ematocrito.
L'essudazione plasmatica determina inoltre profonda alterazione dell'equilibrio idroelettrico.
Nella prima e seconda settimana, risoltosi il quadro dello shock, può presentarsi la fase di tossicosi, dovuta al riassorbimento si sostanze tossiche dai focali di ustione.
Si manifesta con febbre elevata (39.5-40.5) di tipo continuo remittente, cefalea, nausea, oliguria, turbe del ritmo cardiaco.
Nella terza, quarta settimana, la malattia può evolvere verso un quadro di sepsi.
A parità di superficie ustionata la prognosi si presenta più grave nei vecchi e nei bambini, nei soggetti cardiopatici, nefropatici, epatopatici, ecc.
Cenni di terapia:
per superare la fase di shock è necessario reintegrare la massa circolante, sarà quindi indispensabile trasfondere plasma, riecuilibrare il fabisogno idrico ed elettrolitico.
Sue esivamente si dovranno somminisrare antibiotici per via locale e generale, per prevenire e curare le infezioni.
E' indispensabile la profilassi antitetanica.
Anche nelle ustioni estese valono i criteri di terapia applicati alle ustioni circoscritte rimozione delle pareti epidermiche staccate o lese, antibiotici localmente detersione mediante lavaggi delle superfici ustionate per facilitare l'asportazione dei lombi necrotici e permettere la formazione di nuovi tessuti di granulazione.
Nelle ustioni estese che hanno superato le varie fasi di malattia è necessario praticare una totale copertura delle aree ustionate per mezzo di inesti dermo-epidermici.
Cosa da sapere in caso di ustioni...
Malattie