Contagio:
Il contagio è molto facile e può avvenire direttamente od indirettamente, negli ambienti si può attenuare il pericolo di contagio mediante i raggi ultravioletti che hanno una notevole efficacia nel caso della varicella ed il periodo di incubazione è piuttosto lungo e si aggira attorno a 14/21 giorni.
I sintomi della varicella:
I sintomi prodromici sono di solito modesti: malessere, cefalea, qualche brivido (anche se a volte possono mancare). La malattia inizia il suo decorso con la comparsa di maculo papule che possono comparire al viso, alla mucosa della bocca od a qualsiasi altra mucosa, poi si diffondono pian piano e si trasformano in vescicole, le quali all'inizio presentano un contenuto limpido, poi dopo circa 8 ore diventano torbide, opalescenti e si rompono facilmente, specialmente nelle zone dove esistono compressioni. Le vescicole si trasformano poi in croste e dopo 10-14 gironi cadono lasciando una pigmentazione che scompare senza lasciare cicatrici, tranne che in caso di complicazioni. Tali vescicole compaiono contemporaneamente e si hanno così vari stadi rappresentati da elementi inoculesi, papulosi, vascocoloni, crostosi nella formazione cosiddetta a "cielo stellato". Le complicanze della varicella sono: le infezioni da streptococco, da stafilococco, eresipela, ascesso o piodermiti dovuti a trattamento. Le complicanze a carico del sistema nervoso (meningite linfocitaria) sono molto rare, quindi in complesso si tratta di una malattia a decorso benigno.
Profilassi dell'esposizione: denuncia obbligatoria dei soggetti colpiti da varicella, isolamento, disinfezione che si può ottenere con raggi ultravioletti oppure mediante comuni disifettanti liquidi o gassosi, tra i quali il più usato è la formalina.
Profilassi della predisposizione: è scarsamente usata e si pratica con siero di convalescente o con le gamma globuline, ma ha una scarsa efficacia. Ai fini della profilassi è importante saper riconoscere la varicella da manifestazioni simili che sono frequenti nell'infanzia e che spesso dipendono dallo stesso virus che in soggetti più o meno allergici può dare manifestazioni varie.
Le forme morbose che facilmente si possono confondere con la varicella sono:
l'orticaria varicelliforme, che non è infettiva e si manifesta con ponfi cutanei simili a quelli che si verificano sulla cute quando si toccano le ortiche. Questo ponfo orticarioide talvolta si trasforma in vescichette sopra una zona di orticaria che può simulare la varicella e per questo si chiama orticaria varicelliforme. Questa si distingue però facilmente dalla varicella perché non colpisce mai il cuoio capelluto e le mucose, quindi se si trovasse un elemento vescicoloso in bocca si può escludere che si tratta di orticaria, ma si può pensare alla varicella.
La varicella è contagiosa?
La diagnosi differenziale è importante perché la varicella deve essere isolata mentre l'orticaria no, perché non contagiosa.
Terapia per la cura della varicella:
La terapia consigliata per la cura, oltre alla somministrazione di antifebbrili (ma evitando quelli a base di acido acetilsalicilico come l'aspirina, che possono provocare gravi reazioni nel paziente) e di sostanze che allevino il prurito, è reperibile un farmaco in grado di attenuare i sintomi, detto “Aciclovir”, da assumere in via orale alla comparsa delle prime macchie. Dati i sintomi e le possibili complicanze come infezione batterica particolarmente acuta delle pustole e infiammazioni a vari livelli, spesso si ricorre al vaccino anti-varicella, che, in genere, viene somministrato in un'unica dose sotto i tredici anni di vita, mentre in due dosi sopra tale età.